29/12/2021, 09.14
RUSSIA
Invia ad un amico

Mosca, i navalnisti corteggiano i no-vax

di Vladimir Rozanskij

I dirigenti del movimento di Aleksej Naval’nyj cercano di rianimare le attività di opposizione politica in Russia cercando di intercettare il malcontento dei gruppi "antivaksery", sempre più popolari nel Paese di fronte al fallimento della campagna anti-Covid del governo. La "concorrenza" con i comunisti del Kprf in vista delle elezioni regionali del 2022.

Mosca (AsiaNews) - I dirigenti del movimento navalnista cercano di rianimare le attività di opposizione politica, nonostante le pressioni e le persecuzioni che non accennano ad attenuarsi (il 28 dicembre a Mosca è stata soppressa l’associazione Memorial). Il leader Leonid Volkov, da oltre un anno in esilio a Vilnius, ha fatto intendere di volersi collegare ai gruppi antivaksery, i no-vax russi sempre più popolari in patria. Ad essi si affiancano del resto anche i comunisti del Kprf, con cui i navalnisti si erano parzialmente alleati alle scorse elezioni di settembre, ma con cui anche si contendono la guida delle iniziative anti-regime.

In una intervista alla rivista dei russi all’estero Vot Tak (“Proprio Così”) Volkov ha riconosciuto che “in Russia moltissime cose a cui siamo abituati, contando su alcuni spazi di libertà in cui muoverci, ormai sono state soppresse o eliminate in vari modi”, ma gli anti-sistema hanno ugualmente buone prospettive di azione, perché “sopravvivono i più forti, i più duttili, quelli che riescono nonostante tutto a prendere iniziative nelle condizioni che cambiano”, e i navalnisti vogliono continuare a essere protagonisti, perché la società russa continua ad avere bisogno di punti di riferimento alternativi, anche se meno strutturati.

Per questo la lotta al coronavirus offre ampi spazi di azione, visto che i rappresentanti del potere hanno fallito completamente la campagna vaccinale, provocando reazioni ancora più arrabbiate nella popolazione. La grande forza degli antivaksery russi non sta soltanto nella critica alle misure sanitarie, ma proprio nella dimostrazione esplicita di sfiducia verso il Cremlino, e questa ragione della protesta non va sprecata, secondo Volkov. Evitando gli eccessi di fanatismo ideologico e pseudo-religioso, che vaneggia di complotti e “chippizzazioni”, il 90% degli scontenti sono elettori putiniani delusi: “sono operai delle fabbriche statali che erano stati obbligati a partecipare ai meeting e alle votazioni di regime, e ora non vogliono salire a forza sugli autobus per il centro vaccinale”.

Anche dall’estero si può influire su questi processi sociali, assicura Volkov, stando pronti anche a ricreare una struttura di movimento ancora più efficace di quella sgominata dalle repressioni. Non si tratta di fare “governi in esilio”, ma sostenere le proteste spontanee fornendo argomenti validi e non pretestuosi. I navalnisti sembrano però voler ignorare le iniziative dei comunisti, che hanno cercato di inscenare manifestazioni no-vax perfino nelle aule della Duma di Stato, esibendo cartelli contro il “Qr-fascismo” del Green Pass obbligatorio.

I membri del Kprf hanno chiaramente l’obiettivo di aumentare i propri voti grazie agli antivaksery già alle elezioni regionali che si terranno nel 2022, e i seguaci di Naval’nyj dovranno questa volta venire a patti in modo più esplicito, viste le misure draconiane usate dal regime contro ogni forma di “voto utile”. I comunisti stessi si pongono il problema se valga davvero la pena farsi affiancare dai navalnisti, o cercare un filo diretto con i settori più inquieti della popolazione, sulle questioni sanitarie e sociali in genere.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
I no Green pass sono la vera opposizione russa
09/02/2022 08:56
Mosca: condannata la navalnista Ljubov Sobol per 'l’affare sanitario'
04/08/2021 09:02
Mosca, ultima mossa dei putiniani: i candidati-avatar
08/09/2021 08:45
Gli oligarchi russi che si fanno beffe delle sanzioni
22/06/2023 08:44
Naval’nyj lancia progetto politico dalla prigione
22/02/2023 08:46


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”