Mosca, Pussy Riot colpevoli di teppismo motivato da odio religioso: due anni di prigione
Mosca (AsiaNews) - Il tribunale di Khamovniki a Mosca giudica colpevoli di "teppismo motivato da odio religioso" le tre esponenti del gruppo punk rock Pussy Riot e le condanna a due anni di prigione. Marina Syrova giudice della corte ha pronunciato la sentenza verso le 18 (ora locale). Al processo hanno assistito centinaia di giornalisti da tutto il mondo. Una folla di migliaia di persone ha atteso la pronuncia del verdetto fuori dal tribunale. La polizia ha compiuto diversi arresti fra i manifestanti che chiedono la liberazione delle giovani. Tra i fermati vi e' anche il coordinatore del Fronte di sinistra, Serghei Udaltsov.
Lo scorso 21 febbraio, insieme ad altri membri della band, Maria Alyokhina (24 anni), Nadezhda Tolokonnikova (22 anni) e Yekaterina Samutsevich, (29 anni) hanno messo in scena una performance della loro canzone davanti all'altare della cattedrale di S. Salvatore, scioccando i fedeli presenti. Nel testo le attiviste invocavano l'intervento della Vergine per "cacciare via Putin", denunciando gli stretti legami fra le autorità ecclesiastiche e il presidente, che sfrutterebbe il suo rapporto con le alte cariche religiose per mantenere il potere. Il gesto ha scatenato le polemiche della Chiesa ortodossa che ha accusato il gruppo di teppismo e di offese contro la fede religiosa.
In pochi mesi il caso delle Pussy Riot ha raggiunto una fama mondiale. Oggi, erano previste manifestazioni in 54 città, fra cui New York, Londra, Madrid, Berlino, Sydney, Parigi, Varsavia. A Mosca i fan si sono riuniti alle 14 davanti al tribunale di Khamovniki dove si svolge il processo contro il trio. Questa mattina nelle principali città russe, gli attivisti hanno coperto centinaia di statue con passamontagna colorati (balaclava), divenuti ormai il simbolo della band. Nei giorni scorsi, cantanti e artisti del calibro di Paul Mc Cartney, Peter Gabriel e Madonna e altri esponenti della musica rock e attori di Hollywood hanno lanciato appelli in difesa delle tre donne, divenute ormai un simbolo della libertà di espressione. Durante un concerto organizzato lo scorso 8 agosto a Mosca, Madonna ha letto messaggi in difesa del trio attirandosi le critiche di Dmitry Rogozin, vicepresidente russo.
Il processo ha diviso l'opinione pubblica russa fra coloro che vogliono per le ragazze una pena esemplare per aver offeso i sentimenti religiosi della nazione e coloro che invece le difendono come rappresentanti della libertà di espressione. Ieri sera la Tolokonnikova è riuscita a pubblicare una lettera aperta al presidente Putin in cui, prima del verdetto ella afferma "La nostra prigionia è un segno chiaro e distinto che la libertà è tolta a tutti [gli abitanti] della nazione".
Altri due membri delle Pussy Riot, riuscita a sfuggire all'arresto, hanno pubblicato in modo anonimo un'intervista sul portale "Afisha". In essa le fuggitive difendono quanto hanno fatto nella cattedrale come "un successo", che ha fatto crescere "il pluralismo politico e religioso".
Definendosi anarco-individualiste e femministe, esse dicono che la prigionia di tre del loro gruppo "ci dà uno stimolo perché il lavoro delle Pussy Riot cresca nel futuro".
Fuori della corte, in attesa della sentenza, vi erano alcune persone anziane con un'icona, che chiedevano la punizione per le tre ragazze. Ma una ragazza di 25 anni ha commentato: "Forse ciò che hanno fatto è stato moralmente sbagliato, ma tutto questo vale la pena?... Il Cremlino si sta comportando da reazionario e si sta sottomettendo alle forze più conservatrici".
È anche possibile che il processo, oltre ad aumentare la resistenza contro Putin, aumenti l'astio e il disprezzo verso la Chiesa ortodossa e le religioni in generale. Stamane, a Kiev (Ucraina), un'attivista seminuda del gruppo Femen ha tagliato in due una croce di legno con una sega, per protestare contro il processo alle Pussy Riot.