Morto mons. Ratchasima, uomo del dialogo con i buddisti
Egli sottolineava lo scambio culturale con alcune realtà locali introdotte nella liturgia cattolica. "A volte ci uniamo alle loro cerimonie, altre volte buddisti ed indù vengono ad ascoltare la messa in qualche circostanza particolare".
Nakhon Ratchasima (AsiaNews) – “Il mio maggiore impegno è costruire il dialogo per eliminare le incomprensioni”. Si descriveva cosi mons. Joachim Phayao Manisap, vescovo a riposo di Nakhon Ratchasima, morto lo scorso 3 novembre.
Nato il 19 luglio 1929, mons. Manisap era entrato nel seminario dei Sacri Cuori a Si Racha, nella provincia di Chonburi ed aveva proseguito i suoi studi a Roma, al Collegio urbano. Il 28 novembre 1958 era stato ordinato sacerdote ed il 3 settembre 1977 era divenuto vescovo. Aveva lasciato l'incarico il 3 settembre di quest anno, per motivi di salute.
"Io - raccontava - sono succeduto a mons. Allan Vangarvier, primo vescovo della diocesi. Quando sono venuto qui c'erano 3.742 cattolici con 12 parrocchie. Dopo 30 anni della mia amministrazione sono aumentati di soli 1.979 fedeli con altre 35 chiese. In alcune, molto remote, ci sono solo 10/20 cattolici".
"Nelle tre province della diocesi - aggiungeva - i leader buddisti sono molto conosciuti ed i loro fedeli sono zelanti. Così la mia maggiore conquista è tentare di dialogare con loro per eliminare gli atteggiamenti negativi e favorire l'amicizia con loro, sulla base del reciproco rispetto".
Egli sottolineava lo scambio culturale con alcune realtà locali introdotte nella liturgia cattolica. "A volte ci uniamo alle loro cerimonie, altre buddisti ed indù vengono ad ascoltare la messa in qualche circostanza particolare".
Secondo le statistiche del 2006, la diocesi di Nakhon Ratchasima comprende tre province, con una superficie di 41.148 chilometri quadrati e 5.195.430 abitanti. I cattolici sono 5.721, con 16 sacerdoti, 3 religiosi e 32 religiose.
Vedi anche
Papa Francesco erige la nuova diocesi di Chiang Rai
26/04/2018 10:57
26/04/2018 10:57