Morto Ta Mok, ex leader dei Khmer Rossi
Per la brutalità dei suoi crimini era conosciuto come il "macellaio". Doveva essere tra i principali imputati nell'atteso processo contro il vecchio regime, apertosi questo mese.
Phnom Penh (AsiaNews/Agenzie) Uno dei principali leader del Khmer Rossi in Cambogia, Ta Mok, i cui crimini gli valsero il soprannome di "macellaio", è morto all'età di 80 anni. Era il successore di Pol Pot e il suo avvocato, Benson Samay, ha reso noto che è deceduto ieri, dopo essere caduto in uno stato di incoscienza.
Ta Mok doveva essere tra gli imputati chiave nell'atteso processo agli ufficiali del regime dei Khmer Rossi, che dal 1975 al 1979 ha ucciso circa due milioni di persone. A causa di gravi problemi respiratori era stato ricoverato all'ospedale militare di Phnom Penh, dove entrava e usciva da uno stato di coma.
Ta Mok, comandane militare, era considerato l'ultimo massimo leader degli Khmer Rossi; sarebbe stato tra i primi ad essere giudicato per genocidio e crimini contro l'umanità dal tribunale voluto dalle Nazioni Unite, che ha iniziato i suoi lavori solo questo mese dopo anni di attesa. Insieme a Kaing Khek Ieu direttore della famigerata prigione di Tuol Sleng - Ta Mok, era l'unico del vecchio regime a vivere in custodia cautelare. Fino ad oggi nessuno dei leader dei Khmer Rossi è stato processato: Pol Pot è morto nel 1998 e molti dei suoi uomini più fidati vivono ancora in Cambogia in piena libertà.
Nei cosiddetti "killing fields", durante i 4 anni del sanguinoso regime Khmer, è morto circa un terzo della popolazione cambogiana. Quasi ogni famiglia nel Paese ha avuto una vittima. Nel 1979 il regime dei Khmer Rossi è caduto, grazie a un intervento militare del Vietnam.