18/09/2008, 00.00
VIETNAM
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Morti che parlano sui media di Hanoi, per screditare i cattolici di Thai Ha

Prosegue la campagna di stampa contro i manifestanti: dopo aver presentato falsi preti, la televisione paga un poveraccio che si dice cristiano, ma non sa il suo nome; intervistato un cattolico deceduto da alcuni anni; inventate dichiarazioni di un giudice e un parroco:
Hanoi (AsiaNews) – Adesso intervistano anche i morti. Arriva a punti che sarebbero ridicoli, se non fossero prova di una precisa volontà politica, la campagna di stampa dei media governativi vietnamiti contro i parrocchiani di Thai Ha. Per trovare cattolici che contestano le pacifiche manifestazioni dei fedeli, la televisione paga un poveraccio, un giudice cattolico è costretto a smentire un quotidiano che gli attribuisce frasi mai dette e lo stesso deve fare un sacerdote, un giornale pubblica le dichiarazioni di un cattolico vero, ma morto qualche anno fa.
 
Così, il 15 settembre, il giudice Vu Kim My, procuratore a Kim Son, nella diocesi di Phat Diem, ha trovato sul People’s Police dichiarazioni che non ha mai fatto. “Non ho mai detto nulla a proposito di Thai Ha”, ha affermato dopo averle lette. Il giornalista, ha aggiunto, ha fatto domande su questioni generali relative alla conoscenza della legge. “Il resto dell’articolo l’ha aggiunto lui”.
 
La vicenda del giudice è una conferma di quanto i primi di settembre aveva denunciato la diocesi di Hanoi, quando sulla televisione di Stato erano state presentate come sacerdoti due persone, Pham Huy Ba e Nguyen Van Nhat, che avevano contestato le manifestazioni. “Non sono mai stati sacerdoti”, aveva replicato. Analogamente, mons. Vu Huy Chuong, il 20 agosto aveva trovato sul New Hanoi un fedele della parrocchia di Dai On a Chuong My, Nguyen Quoc Cuong, che accusava i manifestanti di Thai Ha di “non seguire il catechismo cattolico”. Ma, come ha testimoniato un membro del consiglio parrocchiale, quella persona “nella nostra parrocchia, semplicemente non esiste”.
 
Quasi un miracolo, superato, sullo stesso quotidiano, da quanto pubblicato pochi giorni dopo, quando è stato presentato Nguyen Duc Thang, definito un cattolico dissidente, fermo oppositore dei manifestanti di Thai Ha. Questa volta, il vicario della parrocchia di Thach Bich, padre Nguyen Khac Que, ha confermato l’esistenza dell’uomo tra i fedeli della sua parrocchia. Solo che “è morto qualche anno fa”. Non è andata meglio a padre Nguyen Van Khanh, vicario di Gia Nghia, nella provincia di Lam Dong, che si è sentito citare dall’emittente statale Voice of Vietnam come oppositore dei manifestanti, ed attribuire l’affermazione che “tutti i problemi relativi ai terreni delle parrocchie sono stati risolti con piena equità”. Solo che nessuno la ha mai intervistato e per giunta la sua parrocchia ha una controversia aperta con le autorità perché “si sono appropriate, senza alcuna compensazione” del terreno della chiesa.
 
Il 4 settembre, intanto, un gruppo di operatori della televisione di Hanoi (nella foto) stava intervistando un anziano, a Thai Ha. Era stato presentato come un cattolico, ma quando i presenti gli hanno chiesto quale fosse il suo nome cristiano, ha detto di non saperlo ed ha ammesso di essere un povero. “Mi hanno dato un po’ di denaro per stare qui e ripetere le frasi che mi hanno insegnato”.
 
In risposta agli attacchi, la comunità cattolica sta mettendo in guardia sacerdoti e fedeli: un avviso del vicecancelliere della diocesi di Hanoi, padre Anthony Pham Anh Dung viene letto in tutte le messe domenicali. In esso di invita a prestare attenzione, soprattutto se si viene contattati, ai trucchi dei media statali “per fabbricare falsi scenari, allo scopo di distogliere ed ingannare l’opinione pubblica”. “Non dimentichiamoci – prosegue – di pregare per gli scrittori e quanti altri lavorano nei media. Possano saper rispettare ogni persona ed avere il coraggio di agire secondo la loro coscienza”.
 
In altre diocesi, i resoconti su quanto sta accadendo, pubblicati da AsiaNews e altre agenzie cattoliche vengono tradotti in vietnamita, riprodotti sui bollettini parrocchiali e affissi. Se ne fanno anche fotocopie che vengono distribuite.
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