Mons. Zen: lotta aperta contro l'influenza di Pechino nelle scuole
In una lettera a tutte le scuole cattoliche il vescovo di Hong Kong propone la "resistenza passiva" contro la legge del governo che vuole il controllo totale sull'educazione e l'emarginazione della Chiesa.
Hong Kong (AsiaNews) - Mons. Joseph Zen, vescovo cattolico di Hong Kong, ha dichiarato oggi guerra al tentativo del governo di controllare tutte le scuole del territorio, comprese quelle cattoliche. E lo ha fatto con una lettera inviata a tutti i responsabili delle scuole cattoliche, in cui chiede ai presidi di ignorare la nuova legge sull'educazione varata dal parlamento di Hong Kong lo scorso 8 luglio.
La lettera è datata 20 novembre, vigilia della Festa di Cristo Re. Mons. Zen afferma che la sua "intenzione" non è uno scontro col governo, ma il tentativo estremo di "salvaguardare la tradizione cattolica nell'educazione" e la libertà educativa. Nella visione del capo della Chiesa di Hong Kong, tale libertà è messa in pericolo dalle ultime leggi varate dal parlamento locale, ma in realtà suggerite da Pechino.
La guerra non dichiarata chiede a tutte le scuole di attuare una resistenza passiva, bloccando il varo del nuovo organismo di controllo che l'esecutivo di Hong Kong vuole imporre a tutte le scuole. Tale organismo (il cosiddetto Comitato di amministrazione Incorporated Management Committee) secondo la legge, dovrebbe essere applicato entro il 2010. Il vescovo chiede a tutte le scuole di non attuarlo. Nello stesso tempo, mons. Zen chiede a tutte le scuole cattoliche di potenziare gli organismi, già in vigore nelle scuole cattoliche, che servono a un maggiore contatto fra famiglie, insegnanti e responsabili dell'educazione, che condividono la "visione e la missione" dell'educazione cattolica. In tal modo la Chiesa cattolica e tutti quelli che sono d'accordo con la sua visione si prepareranno per un inevitabile scontro con il governo che avverrà entro il 2010.
Mons. Zen è stato definito "uomo dell'anno 2003" per la sua strenua battaglia a favore della democrazia in Hong Kong. Nella lettera il vescovo afferma che la legge varata dal parlamento lo scorso luglio (Education Ordinance 2004, EO) "ha cambiato il sistema educativo di Hong Kong, che è stato molto efficace in passato. Essa ha demolito la collaborazione e la relazione di fiducia fra i responsabili scolastici [sponsoring bodies] e il governo". Tale cambiamento è avvenuto in modo "unilaterale, rivoluzionario e indiscriminato", senza tener conto di alcuna sollecitazione dalla base.
La nuova legge esige che in ogni scuola sia varato un Comitato di amministrazione che diventa il vero partner del governo nella scuola. Tale comitato decide anche la politica educativa. Il Comitato dovrebbe essere composto da rappresentanti eletti fra gli insegnanti, genitori e alunni della scuola, oltre ad altre persone "della società in genere". Per il governo questo è un passo "verso la democrazia". Per la Chiesa cattolica questo è un mezzo elegante per eliminare la sua proposta educativa e toglierle ogni responsabilità. Secondo alcuni missionari di Hong Kong "è curioso che il governo, che blocca il processo democratico nella società e non accetta il suffragio universale nelle elezioni cittadine, sia così attento alla democrazia nelle scuole".
La Chiesa cattolica ad Hong Kong è responsabile per oltre 300 scuole, rinomate per la loro qualità. Moltissime personalità della cultura, della politica, dell'economia, come anche molti rappresentanti del movimento democratico, hanno ricevuto un'educazione cattolica. Personalità del territorio sospettano che dietro questa nuova legge vi sia proprio il tentativo di sradicare l'influenza cristiana e democratica e di infiltrare persone grate a Pechino nella gestione delle scuole.
Nella lettera Mons. Zen afferma che con la nuova legge "non avremo più garanzia di operare nella scuola secondo la nostra visione e missione .Tutte le scuole [passeranno] sotto la diretta supervisione del governo che pone le basi per un potere centralizzato nelle sue mani".
Per tutte queste ragioni, "in qualità di vescovo di Hong Kong", mons. Zen ha deciso che "nessuna scuola abbia il suo Comitato di amministrazione". L'ordinanza del governo permette alle scuole istituite prima del gennaio 2005 di attendere fino al 2010 per l'attuazione. In tal modo la "disobbedienza civile" a cui il vescovo chiama le scuole cattoliche è legale, per lo meno fino al 2010. Il vescovo però promette resistenza anche per le nuove scuole. La lettera suggerisce che nel caso di apertura di una nuova scuola, "apriremo una discussione [col governo] sul caso, per trovare una soluzione".
Altre comunità cristiane soprattutto anglicani e metodisti sono d'accordo con la posizione di Mons. Zen. Gli anglicani minacciano addirittura di chiudere le loro scuole se il governo non permette più di esercitare loro la piena responsabilità educativa.