Mons. Zen: "Lottare per la democrazia non è anti-Pechino"
Riproponiamo ai nostri lettori le parole che il vescovo di Hong Kong ha pronunciato ieri al Victoria Park al momento di preghiera che ha preceduto la grande marcia per il suffragio universale.
Hong Kong (AsiaNews) Nella lotta per il suffragio universale i cittadini del territorio devono "lavorare come se tutto dipendesse da loro ma aver fiducia nel fatto che tutto dipende da Dio". Con queste parole mons. Joseph Zen Ze-kiu, vescovo cattolico di Hong Kong, ha invitato i partecipanti alla marcia pro-suffragio universale a "non abbandonare la lotta per la democrazia".
Il presule aveva già invitato i cattolici di Hong Kong a partecipare alla manifestazione e, nel corso di un incontro di preghiera al Victoria Park, ha spiegato come il pacchetto di riforme proposto dal governo sia inconciliabile con il cammino verso il voto universale e la democrazia.
Riportiamo qui sotto il testo completo letto ieri da mons. Zen al Victoria Park in occasione della marcia per il suffragio universale (trad. in italiano di AsiaNews).
Alcune persone chiedono: "Perché leghiamo la discussione sul 'Quinto rapporto del gruppo di lavoro sullo sviluppo costituzionale: pacchetto di proposte sui metodi di selezione del Capo dell'esecutivo nel 2007 e per la formazione del Consiglio legislativo nel 2008'[il pacchetto di riforme proposte del governo] con la 'Richiesta per il suffragio universale'?". In realtà è stato il governo ad unire questi 2 temi quando ha insistito che noi accettassimo il pacchetto di riforme prima di ogni discussione sul suffragio universale.
In realtà noi abbiamo solo una domanda: "Come giungere al fine ultimo stabilito nella Basic Law: il suffragio universale". La Basic Law [la mini-costituzione di Hong Kong ndr] afferma che questo deve essere raggiunto in accordo con i principi di un progresso graduale ed ordinato. Essa indicava il modo di progredire prima del 2007/2008: il numero dei membri del Consiglio legislativo doveva crescere da 20 a 24 e quindi a 30. Purtropp, tale progresso è stato bloccato da una "decisione" nel 2004. Secondo la Basic Law noi possiamo considerare possibile avere il suffragio universale entro il 2007/2008. Ma quella "decisione" a disprezzo della Basic Law ci ha costretti a rimanere in uno "status quo". Di fronte a quella "decisione" abbiamo espresso la nostra ira, ma ora molti cittadini di Hong Kong sentono che è inutile insistere nella richiesta. Ma almeno vogliamo sapere: quando inizierà la progressione [verso il suffragio universale]? Con quale velocità? Quando arriveremo al risultato finale? Questo è ciò che intendiamo quando chiediamo una direzione, una Road map o una tabella di marcia.
Purtroppo, il 5° Rapporto non considera nulla di tutto questo. Ci viene dato un pacchetto che non ha alcun nesso con il suffragio universale. Ci viene detto di accettarlo e lo si definisce "un grande passo in avanti". Ma che tipo di grande passo in avanti è questo?
Usando la metafora dello scalare una montagna: lo scopo è arrivare alla cima (peak). Siamo già arrivati a metà (mid-level), ma nel 2004 siamo stati fermati. Ora ci invitano a fare un grande passo avanti. Ma in quale direzione? Non verso la cima, ma verso un giardino a media altezza (mid-level).
Il Capo dell'esecutivo ha ragione: "Siamo ad un punto cruciale". La decisione ora è se dobbiamo andare verso la cima o verso il giardino. Questa è la questione. Noi non siamo interessati a visitare il giardino e se accettiamo di visitarlo loro penseranno che abbiamo abbandonato il desiderio di arrivare alla cima.
Possiamo usare un'altra metafora: noi vogliamo un pasto completo. La decisione del 2004 ci proibisce di avere qualunque pasto fino al 2007/2008. Ora ci proibiscono anche di chiedere quando potremo mangiare e nel frattempo ci obbligano a prendere solo una caramella!
Perché il governo centrale tratta noi, buoni cittadini, in questa maniera? Coloro che sono pro-Cina, questi azionisti (stake-holders), spesso ci descrivono come "anti-Cina e agitatori" e in questo modo minano la fiducia del governo centrale nei nostri confronti.
E allora, permetteteci prima di tutto di mostrare ciò in cui confidiamo. Noi abbiamo fiducia in noi stessi, perseverando nella nostra lotta, senza mai mollare. Dobbiamo dimostrare fiducia verso i nostri leader. Perché sono così pessimisti nel pensare che la nostra richiesta possa condurre a risultati disastrosi? Noi crediamo che i nostri leader non staranno solo a guardare la nostra marcia di dimostrazione, ma ascolteranno e rifletteranno. Ed eventualmente capiranno che la nostra intenzione è quella di avere una stabilità a lungo termine per Hong Kong. Chiediamo un sistema democratico per assicurare i diritti dei settori più deboli della società, per ridurre la disuguaglianza fra ricchi e poveri e per permettere ai poveri di condividere con noi i frutti del nostro impegno.
Noi abbiamo fiducia nel Signore. Dobbiamo lavorare come se tutto dipendesse da noi ma aver fiducia nel fatto che tutto dipende da Lui. E' stata la mancanza di fiducia che ha fatto aspettare gli israeliti per 40 anni nel deserto. Noi non vogliamo aspettare per 40 anni.
Il risultato che stiamo cercando è così difficile da ottenere? Questo è il fine che ci viene indicato dalla Basic Law! Forse vi sono delle difficoltà (ogni valle sia riempita, ogni montagna e collina livellata l'egoismo degli azionisti deve essere vinto). Ma coloro che perseverano vinceranno. Agiamo con determinazione. Fateci sapere presto quando inizieremo la discussione sulla direzione, la Road map, la tabella di marcia!