Mons. Saldanha a Mariamabad: "No agli attentati contro la vita e la famiglia"
Mariamabad (AsiaNews) L'accoglienza e il rispetto come strumenti per una vera vita della famiglia; la condanna dell'aborto, definito "un omicidio verso esseri ancora non nati". Questi alcuni dei temi su cui mons. Lawrence John Saldanha, arcivescovo di Lahore, ha parlato ai fedeli durante la messa di sabato in occasione del 55° pellegrinaggio nazionale al santuario mariano di Mariamabad, a 80 km da Lahore.
Il vescovo si è rivolto alle famiglie cristiane pakistane e ha sottolineato le tematiche dell'ultima assemblea dei vescovi asiatici dedicata alla famiglia. Citando il vangelo - "Quello che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi" (Mt 19,6) - il vescovo ha condannato il divorzio e ricordato che la Chiesa cattolica non permette di risposarsi dopo una separazione legale. Egli ha chiesto alle coppie di accettarsi, rispettarsi e amarsi in modo reciproco: "Solo così si può promuovere la vera vita familiare cristiana" ha detto.
Mons. Saldanha ha criticato la pratica dell'aborto, definendolo "l'omicidio di essere umani ancora non nati". "Riconosciamo che la natalità molto alta nel nostro Paese può essere un pericolo per la qualità della vita" ha affermato il vescovo. "Ma la Chiesa è contraria al controllo delle nascite proposto da organizzazioni per la pianificazione familiare. Le famiglie cattoliche devono ricorrere ai metodi naturali" ha sottolineato. Il vescovo ha poi condannato la vendita di organi umani e gli sprechi in occasione dei matrimoni e ha avvertito i fedeli sui pericoli e i danni di un utilizzo incontrollato dei media in famiglia. "I film, la televisione e internet possono comunicare ai più piccoli messaggi immorali sull'amore, il matrimonio e la coppia. I genitori hanno il compito di controllare l'uso di questi mezzi di comunicazione nelle loro case" ha detto Mons. Saldanha.
Dopo il messaggio del vescovo è intervenuto Akram Masih Gill, un cristiano membro dell'Assemblea nazionale. "Sono da sempre devoto alla Madonna" ha esordito Gill. "Alcuni anni fa, quando ero membro del consiglio distrettuale, venivo spesso qui a pregare Maria. Avevo fatto un voto: se fossi riuscito ad occupare una carica politica importante, avrei costruito una strada per collegare il santuario e facilitare l'arrivo dei pellegrini. Adesso sono entrato nell'Assemblea nazionale e ho mantenuto la mia promessa" ha raccontato. Gill infatti è riuscito ad ottenere un finanziamento statale per costruire la "Akram Masih Gill" (dal nome del suo promotore), una strada a 2 corsie che ora collega il villaggio di Mariamabad alle principali vie di comunicazione della regione.
Domenica, ultimo giorno del pellegrinaggio, mons. Joseph Coutts ha celebrato una messa in cui ha ribadito il bisogno di unità nella famiglia e ha incoraggiato i pellegrini a "prendere come modello Gesù, Giuseppe e Maria".