Mons. Pietro Parolin è il nuovo Segretario di Stato vaticano
Città del Vaticano (AsiaNews) - Mons. Pietro Parolin è stato nominato oggi dal Papa segretario di Stato. Egli succede al card. Tarcisio Bertone, che resterà in carica fino al 15 ottobre.
In una dichiarazione diffusa oggi, il nuovo segretario di Stato parla di "immeritata fiducia" riposta in lui da papa Francesco, al quale esprime "rinnovata volontà e totale disponibilità a collaborare con Lui e sotto la Sua guida per la maggior gloria di Dio, il bene della Santa Chiesa e il progresso e la pace dell'umanità, affinché essa trovi ragioni per vivere e sperare".
"Sento viva - aggiunge - la grazia di questa chiamata, che, ancora una volta, costituisce una sorpresa di Dio nella mia vita e, soprattutto, ne sento l'intera responsabilità, perché essa mi affida una missione impegnativa ed esigente, di fronte alla quale le mie forze sono deboli e povere le mie capacità. Per questo mi affido all'amore misericordioso del Signore, dal quale nulla e nessuno potrà mai separarci, e alle preghiere di tutti. Tutti ringrazio, fin d'ora, per la comprensione e per l'aiuto che, in qualsiasi forma, mi vorranno prestare nello svolgimento del nuovo incarico".
Veneto, mons. Parolin è nato a Schiavon (Vicenza) il 17 gennaio 1955. Suo padre si occupa di macchine agricole, la madre è maestra, ha un fratello e una sorella. Rimane orfano di padre a dieci anni.
Entrato in seminario, è ordinato sacerdote il 27 aprile 1980. Laureato in Diritto canonico, nel 1986 entra nel servizio diplomatico della Santa Sede. Le sue prime missioni lo portano in Nigeria, dove vive le difficoltà dei rapporti con i musulmani, e in Messico.
Rientrato in Segreteria di Stato, il 30 novembre 2002 è nominato sotto-segretario per i Rapporti con gli Stati. Resta nell'incarico fino al 17 agosto 2009, quando è nominato nunzio in Venezuela
Un periodo che egli ricorda nella sua dichiarazione di oggi. "Il mio pensiero - vi si legge - va alle persone che sono state parte della mia vita in famiglia, nelle parrocchie in cui sono nato e in cui ho prestato servizio, nella cara Diocesi di Vicenza, a Roma, nei Paesi dove ho lavorato, Nigeria, Messico e, ultimo, Venezuela, che lascio con rimpianto. Penso pure al Papa emerito Benedetto XVI, che mi ha ordinato Vescovo, alla Segreteria di Stato, che è già stata la mia casa per molti anni, all'Em.mo Card. Tarcisio Bertone, agli altri Superiori, ai colleghi e ai collaboratori e all'intera Curia Romana, ai Rappresentanti Pontifici. A tutti sono largamente debitore".
Di quegli anni sono anche una serie di missioni in Vietnam (nella foto), allo scopo di migliorare la situazione della libertà religiosa nel Paese e di esplorare la possibilità di istaurare rapporti diplomatici. Un lavoro sfociato nella costituzione del Gruppo di lavoro congiunto, che, faticosamente, va avanti.
Umanamente disponibile e aperto all'ascolto, nella sua dichiarazione mons. Parolin manifesta la "trepidazione", ma anche "fiducia e serenità" con le quali si pone "in questo nuovo servizio al Vangelo, alla Chiesa e al Papa Francesco, disposto - come Lui ci ha chiesto fin dall'inizio - a camminare, edificare-costruire e confessare".
"Che la Madonna, che a me piace invocare con i titoli di Monte Berico, Guadalupe e Coromoto, ci dia "il coraggio di camminare in presenza del Signore, con la Croce del Signore; di edificare la Chiesa sul sangue del Signore, che è versato sulla Croce; e di confessare l'unica gloria, il Cristo crocifisso. E così la Chiesa andrà avanti".
"E, come si dice in Venezuela: "¡Que Dios les bendiga!". (FP)