Mons. Kondrusiewicz: migliorato il clima con gli ortodossi
Metropolita a Mosca conferma una maggiore "apertura" della Chiesa ortodossa verso il Vaticano, spera che Benedetto XVI possa realizzare il sogno di papa Wojtyla e prepara il primo pellegrinaggio di cattolici russi a Roma dopo la morte di Giovanni Paolo II.
Mosca (AsiaNews) Il clima con gli ortodossi è migliorato, perché nel Patriarcato di Mosca c'era già apprezzamento per le posizioni dottrinali del cardinale Ratzinger, e tra i cattolici russi c'è la speranza che a Benedetto XVI riesca quello che non è stato possibile a papa Wojtyla. Lo afferma il metropolita Tadeusz Kondrusiewicz, della diocesi della Madre di Dio nella capitale russa, alla vigilia di un pellegrinaggio che nella prossima settimana lo porterà a Roma.
"Giovanni Paolo II non è riuscito a venire a Mosca e ora siamo noi ad andare da lui". Così mons. Kondrusiewicz spiega ad AsiaNews lo spirito con cui dalla Russia il primo gruppo di pellegrini cattolici - dalla morte di Giovanni Paolo II - si recherà in pellegrinaggio in Vaticano in clima più disteso tra le due confessioni cristiane che "fa ben sperare".
Il metropolita, che guiderà un gruppo di 40 persone, racconta che l'iniziativa è arrivata proprio dai laici: "Mi hanno chiesto con insistenza di organizzare il viaggio, che non siamo riusciti a fare in occasione dei funerali per questioni di tempi organizzativi". La data del viaggio non è casuale: "Ho scelto il 18 maggio, perché è il giorno della nascita di Giovanni Paolo II". Culmine del pellegrinaggio a Roma sarà infatti proprio mercoledì quando i pellegrini parteciperanno a una messa sulla tomba di san Pietro e pregheranno poi su quella del defunto pontefice. "C'è trepidazione nel gruppo racconta Kondrusiewicz - perché assisteremo anche all'udienza generale in Vaticano e per la prima volta i fedeli avranno modo di vedere Benedetto XVI".
I cattolici russi aggiunge come quelli di tutto il mondo sentono il bisogno di ringraziare il nuovo Papa per aver accelerato il processo di beatificazione del suo predecessore". "Ieri a Mosca racconta il metropolita subito dopo la notizia inaspettata dell'apertura del processo di canonizzazione, decine e decine di fedeli si sono riversati in cattedrale per pregare e partecipare alla messa".
Sempre il 18 maggio nelle diocesi russe sarà aperto ufficialmente un Anno in memoria di Giovanni Paolo II. "Abbiamo in programma diverse manifestazioni: una mostra fotografica itinerante, conferenze e la pubblicazione di altri libri di papa Wojtyla ancora non tradotti in russo".
Il metropolita racconta che tra i cattolici è ancora forte il ricordo e il legame con un Papa che "tanto ha fatto per la Russia", ma il cui sogno di visitare Mosca non si è mai realizzato per la ferma opposizione della Chiesa ortodossa nazionale e le sue accuse di proselitismo. Il clima sembra però destinato a cambiare. "È finito un pontificato lungo e ricco - dichiara Kondrusiewicz - ma oggi la Chiesa ortodossa è molto più aperta al dialogo". Il metropolita a Mosca si dice fiducioso che "il sogno di Giovanni Paolo II si realizzi". La speranza viene proprio dal nuovo pontefice, di cui gli ortodossi "già quando era cardinale apprezzano la solidità della fede e le ferme posizioni in materia di dottrina, come ad esempio la centralità di Cristo". Questo, secondo il metropolita, può essere "uno dei punti di incontro" tra le due confessioni. Mons. Kondrusiewicz sottolinea che nel mondo di oggi ormai tutti, cattolici e ortodossi, avvertono la "necessità di una testimonianza comune". "Tra la globalizzazione e i conflitti in atto quello che si pone alla Chiesa cristiana è un problema quasi shakespeariano: 'essere o non essere'. Per superarlo c'è bisogno di una collaborazione più amichevole, passo fondamentale verso una possibile unità". (MA)