Mons. Gracias: fermare i feticidi femminili, rifiutando ogni aborto
Mumbai (AsiaNews) - I feticidi femminili avvenuti nel distretto di Beed (Maharashtra) sono "l'ennesimo caso di atrocità e discriminazione commesse contro le bambine. Ma dobbiamo indignarci per tutti gli aborti. La vita umana di ciascuno è sacra, sin dal concepimento. Se giustifichiamo l'aborto in nome del 'diritto di scegliere', allora perché stupirci di feticidi e infanticidi femminili?". Mons. Agnelo Gracias, vescovo ausiliario dell'arcidiocesi di Mumbai, commenta il caso che da settimane sconvolge l'India. A giugno, la polizia del distretto ha scoperto i corpi di diversi feti femminili abortiti, tutti in stato avanzato di gravidanza (v. 06/06/2012, "India, aborti forzati al terzo, sesto e ottavo mese: erano tutte bambine").
Tuttavia, di recente anche altre zone del Maharashtra sono al centro delle cronache per le rivelazioni fatte da un team di medici legali. Secondo gli esperti infatti, negli ultimi otto mesi la polizia avrebbe ritrovato almeno cinque feti femminili, la cui cause di morte sarebbero riconducibili ad aborti forzati.
L'episodio più recente è del 19 giugno, a Ulhasnagar (distretto di Thane). Il corpo senza vita di una bambina di sei mesi è stato trovato nel secchio dei rifiuti dell'ospedale locale. Come in questo caso, anche per gli altri si tratta di feti abortiti ben oltre il limite previsto dalla legge. "Le autopsie - ha dichiarato l'anatomopatologo Ganesh Niturakar - mostrano che le interruzioni di gravidanza sono state effettuate per via chirurgica. Inoltre, tutti i corpi che noi abbiamo esaminato sono stati ritrovati nella stessa area". Dopo quest'ultimo caso, la polizia ha avviato una massiccia indagine, che investe centinaia di donne e cliniche in cui si sospetta avvengano test (illegali, ndr) per determinare il sesso.
11/10/2019 12:13