Mons. D'Penha definisce i risultati elettorali un "miracolo"
Mumbay (AsiaNews) Mons. Bosco D'Penha, vescovo ausiliare di Bombay e coordinatore dell'Associazione per i laici dell'arcidiocesi, si è dichiarato entusiasta del risultato delle elezioni. In un'intervista rilasciata questa mattina ad AsiaNews, egli ha parlato di "miracolo" realizzato grazie alla preghiera.
L'arcivescovo ha incoraggiato i fedeli a riflettere sul "coinvolgimento della comunità cattolica per assicurare un buon governo". L'attiva partecipazione dell'arcivescovo ha testimoniato l'urgenza di una partecipazione civica e politica in molte parrocchie di Bombay. Mons. D'Penha ha detto che non viviamo in un paese ateo per cui dobbiamo portare Dio nella politica, ma il pensiero cristiano deve essere presente nell'arena politica. Ora che Dio ha fatto questo miracolo, Cristo e i Suoi valori dovrebbero essere annunciati attraverso l'impegno umano. I cattolici devono considerare la partecipazione alla vita civica e politica come parte della loro dedizione a Cristo. "Cristo è il Signore della storia e perciò è necessario che Lui e i Suoi valori entrino nella vita civica e politica. Ciò accadrà solo quando noi, Suoi discepoli, daremo il nostro contributo in questi ambiti, seguendo con fedeltà i Suoi principi.
Secondo il vescovo, alcuni fattori hanno portato a questi risultati elettorali. In primo luogo, Dio ha ascoltato le preghiere dei sofferenti e delle minoranze oppresse, compresi i cristiani, che pur essendo una minoranza, hanno voluto donare i loro 5 pani e 2 pesci partecipando per amore di Gesù. Poi, mons. D'Penha ha evidenziato l'impegno della Chiesa di Bombay che, attraverso organizzazioni quali "The Church in the City", Small Christian Communities (SCC) e Bombay Catholic Sabha (BCS), ha collaborato con varie ong come Agni (Association for good governance and Networking in India) e ha operato affinché la comunità cattolica dell'arcidiocesi fosse informata per le elezioni. In particolare, la SCC ha organizzato molti incontri di preghiera in cui si sollecitavano le persone, soprattutto i giovani, ad avere un profondo interesse e un ruolo attivo nel processo elettorale e si distribuivano e spiegavano documenti e manifesti elettorali dei partiti.
L'arcivescovo ha detto che ora che sono terminate le elezioni, bisogna assicurare che questi sforzi non cessino. Il processo deve continuare ad andare avanti perché la nostra ultima aspirazione è sensibilizzare i cattolici sulla loro dedizione a Cristo. Ci dovrebbe anche essere un richiamo per i candidati che sono stati eletti, si dovrebbe fare un monitoraggio per verificare che mettano in atto i loro programmi e che il denaro a loro disposizione sia usato per il bene della città e della popolazione. Stato di allerta e vigilanza devono essere all'ordine del giorno. "L'eterna vigilanza è il prezzo della libertà", ha affermato il vescovo.
Mons. D'Penha ha ricordato la dura condizione dei cristiani della sua città, presi di mira dai politici locali e dalla legislazione. "Pochi anni fa a Thane, periferia di Mumbai, un prete cattolico è stato picchiato da un gruppo di fondamentalisti. I responsabili delle scuole cristiane sono regolarmente sono oggetto di intimidazioni e pressioni nel concedere le ammissioni. Recentemente a Vashi, nei tentativi di conversioni forzate, un assalto ha impedito lo svolgimento di un incontro di preghiera organizzato da alcuni pastori protestanti. Le messe di mezzanotte all'aperto sono state anticipate alle 8 di sera, perché in base alla legge, vengono usati microfoni che disturbano il vicinato", racconta l'arcivescovo.
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