Mons. Cruz: "No ai contraccettivi per il controllo delle nascite"
Manila (AsiaNews) I contraccettivi sono "un primo passo" verso "l'omicidio di un essere non nato" e sono "strumenti che favoriscono l'aborto". Lo afferma mons. Oscar Cruz, arcivescovo di Lingayen-Dagupan, mentre nel paese si discute una legge per il controllo delle nascite. I sostenitori della pianificazione familiare indicano nei contraccettivi un metodo di controllo demografico; mons. Cruz sostiene che "più contraccettivi vengono utilizzati, maggiore è il numero degli aborti". Questo dato, afferma il vescovo, è confermato nei Paesi dove il controllo delle nascite si è realizzato in modo "positivo".
"Rifiutare la nascita di un bambino, usare i contraccettivi per non avere figli o gravidanze indesiderate, tutto questo è causa di aborti" dice mons. Cruz. "Si tratta di un primo passo verso l'omicidio di un essere non ancora nato". I fautori della pianificazione famigliare sostengono che le gravidanze indesiderate e possibili aborti possono essere evitati ricorrendo ai contraccettivi. "Ma la verità è ben diversa. I contraccettivi sono strumenti di aborto" spiega mons. Cruz. A conferma di ciò il vescovo porta un esempio eloquente: "La dichiarazione del governo americano sul controllo delle nascite cita contemporaneamente i contraccettivi e l'aborto". Il motivo è chiaro: si tratta di due opzioni pratiche di uno stesso principio-guida: "Chi ha ideato e scritto quel documento è abbastanza esperto per sapere che una cosa rimanda all'altra: quando il contraccettivo non funziona, la soluzione è l'aborto" afferma mons. Cruz.
Il problema della crescita demografica è molto dibattuto in questi mesi nelle Filippine. Di recente il deputato Edcel Lagman ha presentato in parlamento la "Legge sulla salute riproduttiva", conosciuta come "Legge sui 2 figli". La norma vuole promuovere il controllo demografico spingendo le coppie a non avere più di 2 figli. La legge garantisce l'esenzione fiscale per le aziende produttrici di contraccettivi intesi come strumenti anticoncezionali e offre vantaggi economici alle famiglie che accettano la legge. La Chiesa filippina è scesa in campo contro la normativa, giudicando la Legge sui 2 figli "un velato sistema coercitivo" contro la libertà di coscienza delle famiglie.
Mons. Cruz e l'intera Chiesa filippina, affermano che il motivo della povertà nel Paese non è il tasso demografico delle Filippine, come invece dichiara la "legge sui 2 figli". La miseria di molti filippini, dice mons. Cruz, è causata dalla cattiva gestione dell'economia nazionale.
I firmatari della "Legge sui 2 figli" ritengono che l'incremento demografico sia anche responsabile della crescente criminalità e dell'inquinamento ambientale. Ma è risaputo che il crimine diffuso deriva dalla scarsa incidenza della legge e delle forze dell'ordine, e l'inquinamento dallo scarso impegno dello stato per la salvaguardia dell'ambiente. "Coloro che sostengono il controllo delle nascite possono avere anche buone intenzioni e validi motivi" riconosce mons. Cruz. "Ma motivazioni e intenzioni non possono capovolgere la verità e smentire i dati di fatto". (SE)