24/08/2011, 00.00
CINA
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Mongolia Interna, arrestati 21 leader protestanti

I pastori, appartenenti a chiese non ufficiali, si erano riuniti a Wuhai per decidere le attività estive. Dopo l’arresto, 6 sono stati rilasciati per motivi di salute. Il governo estorce denaro alle famiglie per il rilascio e infrange la legge non comunicando la detenzione.
Wuhai (AsiaNews) - Arresti, detenzioni forzate, estorsioni e minacce: sono queste le “armi” con cui il governo cinese sta portando avanti la persecuzione religiosa nel Paese. Il governo cinese ha arrestato 21 leader cristiani protestanti non ufficiali con l’accusa di “utilizzare un’organizzazione di culto per minare la legge nazionale”. Di questi, 6 sono stati rilasciati per le loro condizioni di salute: gli altri 15 sono in galera dalla fine di luglio. La notizia dell’arresto è stata data soltanto oggi dalla ChinaAid Association, Organizzazione non governativa che monitora la situazione della libertà religiosa nel Paese.

Secondo fonti locali, l’arresto è avvenuto il 26 luglio alle 10 di mattina: dozzine di poliziotti hanno interrotto un incontro religioso in corso nella città di Wuhai, nella Mongolia Interna, dove si trovavano alcuni pastori locali e altri provenienti da Shizuishan, nella provincia di Ningxia. I leader cristiani si erano radunati per programmare le attività estive delle rispettive chiese.

I poliziotti hanno arrestato tutti e sequestrato tutto quello che hanno trovato: non soltanto le Bibbie, ma persino le stuoie di bambù dove erano seduti i presenti. Dopo l’arresto sono stati portati al Centro di detenzione di Wuhai: dopo la visita medica, 6 sono stati scarcerati per le precarie condizioni di salute. Tuttavia i poliziotti, infrangendo la legge, non hanno comunicato alle famiglie l’avvenuto arresto e non hanno emesso i documenti relativi.

Inoltre, la polizia ha iniziato a estorcere denaro alle famiglie dei leader cristiani. Dopo 15 giorni di detenzione, infatti, i poliziotti si sono presentati dai parenti e hanno chiesto 50mila yuan (circa 5mila euro) per rilasciare i detenuti: dopo aver raccolto con fatica il denaro, il caso è stato rimandato invece all’Ufficio di pubblica sicurezza. Qui, un rappresentante del governo ha chiesto ai familiari altre decine di migliaia di yuan per liberare i pastori. Altrimenti, ha minacciato condanne ai lavori forzati e accuse penali ancora più gravi.

Pechino permette la pratica del cristianesimo protestante solo all'interno del Movimento delle tre autonomie (MTA), nato negli anni '50 dopo la presa di potere di Mao e l'espulsione dei missionari stranieri e l'azzeramento dei leader religiosi cinesi. Le statistiche ufficiali dicono che in Cina vi sono 10 milioni di protestanti ufficiali, tutti uniti nel MTA. I protestanti non ufficiali, che si radunano nelle “chiese domestiche” non registrate, sono stimati ad oltre 50 milioni.
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