Monaco tibetano condannato a 12 anni: aveva videocassette del Dalai Lama
Sonam Gyalpo è stato arrestato nell'agosto 2005. La condanna avvenuta alcuni mesi fa. Era stato arrestato più volte perché contrario alla dominazione cinese in Tibet.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) La Corte Intermedia del popolo di Lhasa ha condannato il monaco tibetano Sonam Gyalpo a 12 anni di carcere per "procurato pericolo alla sicurezza statale". Lo rivela il Centro tibetano per i diritti umani e la democrazia (Tchrd). La famiglia ha impugnato la sentenza, emessa verso la metà del 2006.
Sonam, 44 anni, è stato arrestato alla fine di agosto 2005 in occasione delle celebrazioni per il 40° anniversario della costituzione della "Regione autonoma del Tibet" (TAR). Le autorità hanno arrestato o espulso chi poteva "turbare" i grandi festeggiamenti.
La polizia segreta ha detto di avere trovato a casa di Sonam 4 videocassette con insegnamenti del Dalai Lama, scritti politici e quadri del leader spirituale buddista, in esilio dal 1959. Dopo la perquisizione, gli agenti lo hanno attirato con una scusa presso un'uscita secondaria del palazzo Potala a Lhasa (ex residenza invernale del Dalai Lama) per poi portarlo via su di un veicolo privo di targa . Per mesi se ne è persa ogni notizia.
Sonam, già monaco del monastero Drepung, è uno dei 21 monaci che nel 1987 hanno fatto una dimostrazione pubblica a Lhasa, per la quale è stato accusato di essere "controrivoluzionario" ed è stato per 3 anni nel carcere di Drapchi. Nel 1993 è stato arrestato di nuovo, per un anno.
Ora è imprigionato a Qushui, a occidente di Lhasa. Il Tchrd protesta che Sonam non ha violato nessuna legge e si è appellato al Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite contro la detenzione arbitraria perché intervenga contro la illegittima carcerazione. (PB)
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