27/08/2023, 10.08
ECCLESIA IN ASIA
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Momoko Nishimura: il Sinodo impari dai giovani a camminare insieme

di Giorgio Bernardelli

Di ritorno dalla Gmg di Lisbona la religiosa asiatica scelta da papa Francesco tra i presidenti delegati dell'Assemblea di ottobre racconta ad AsiaNews le sue attese sul Sinodo: "Vivere in un Paese dove noi cristiani siamo minoranza mi ha insegnato ad ascoltare, provare a comprendere, pregare per capire dove lo Spirito guida la nostra coscienza. E a capire che prima di ogni altra cosa dobbiamo amare tutti come Gesù". L'arcivescovo di Tokyo mons. Kikuchi: "Orgogliosi e grati per il ruolo a lei assegnato".  

Milano (AsiaNews) – “I giovani hanno molti doni da dare al Sinodo. Accompagnandoli a Lisbona mi hanno mostrato ancora una volta che cosa voglia dire camminare insieme, non solo nelle cose che facciamo. Ascoltarsi, aiutarsi l’un l’altro, raggiungere tutti utilizzando gli strumenti che la tecnologia oggi ci offre: per me la Gmg è stata una bellissima testimonianza di che cosa sia davvero la sinodalità”.

Parla di ritorno dalla Gmg di Lisbona Momoko Nishimura, la religiosa giapponese che tra poco più di un mese a Roma sarà una dei 9 presidenti delegati scelti da papa Francesco per l’Assemblea sinodale che si aprirà il 4 ottobre. Donna, responsabile della pastorale giovanile della diocesi di Yokohama, è una dei membri non-vescovi che il pontefice ha voluto con diritto di voto al Sinodo, come continuazione di quell’apertura all’intera comunità ecclesiale che è stata la cifra di tutto il percorso voluto dal pontefice.     

Quarantotto anni, nata e cresciuta in una realtà come quella del Giappone dove i cattolici sono una minuscola minoranza, Momoko Nishimura fa parte della famiglia religiosa dei Servi del Vangelo della Misericordia di Dio, una comunità missionaria relativamente giovane (è nata ufficialmente nella diocesi di Munster in Germania nel 2002) con il carisma di una vita dedicata all’annuncio del Vangelo. Presente oggi in 15 diversi Paesi, vede insieme consacrati, sacerdoti e laici. Dopo una licenza in teologia presso la Sophia University di Tokyo, Momoko Nishimura è stata in missione per sei anni in Argentina, prima di rientrare in Giappone dove svolge il suo ministero con i giovani.

Già all’Assemblea continentale asiatica del Sinodo a Bangkok - a febbraio, dove ha partecipato tra i delegati della Chiesa giapponese - aveva moderato una delle sessioni di lavoro e contribuito alla stesura delle sintesi. Ora a Roma, come presidente delegato, la attende un ruolo delicato in un’Assemblea su cui si concentrano tante attese, ma anche il rischio di forti contrapposizioni.

Prima però per lei c’è stato l’appuntamento della Gmg, vissuto con i giovani - 240 dal Giappone - a Lisbona. “Molti ragazzi e ragazze giapponesi provengono da parrocchie dove sono da soli o appena in due nella loro comunità - racconta -. Per noi è stato importante già il fatto di farli incontrare e vivere insieme, far scoprire che ci sono altri giovani nel proprio Paese che vivono il loro stesso cammino. L’incontro con altri giovani provenienti da tutto il mondo e le parole del papa, poi, lasceranno un segno nella loro vita: non erano semplicemente felici; erano anche provocati dalle domande sulla fede, sul senso della vita”.

E ora all’orizzonte si profila l’appuntamento del 2027 a Seoul, la seconda Gmg in Asia dopo l’unico precedente di Manila nel 1995. Nelle Filippine con Giovanni Paolo II nemmeno lei c’era: “Ero troppo piccola - ricorda -. Ma ho conosciuto diversi giapponesi che allora erano studenti universitari e oggi sono sacerdoti o hanno fatto scelte importanti nella propria vita dopo quell’evento. A Seoul molti giovani dell’Asia per cui solitamente sarebbe impossibile recarsi in un altro continente potranno finalmente esserci a una Gmg”.

“Per le nostre Chiese dell’Asia – continua Momoko Nishimura - una Gmg è un grande investimento in termini di energie, di persone, di soldi; ma ne vale assolutamente la pena. La grande maggioranza dei nostri giovani cattolici vive in Paesi dove i cristiani sono una piccola minoranza. È vero, anche alla televisione si possono vedere eventi come questo; ma incontrarsi di persona è un’altra cosa, permette di rafforzare la propria fede e aiutarsi gli uni gli altri. Penso, per esempio, a realtà come il Pakistan dove si è perseguitati per la propria fede: la Gmg in Asia sarà un’occasione straordinaria per non sentirsi soli. E credo che sia una prospettiva importante per tutte le Chiese del continente: ciascuna dovrà fare il possibile per promuovere una partecipazione ampia da ciascuno dei propri Paesi”.

Questa volontà sincera di comprendersi e camminare insieme è quanto vorrebbe che il Sinodo imparasse dai giovani. “Spero che sapremo ascoltarci per discernere dove lo Spirito ci conduce ed essergli fedeli”, risponde alla domanda di AsiaNews sulle sue attese riguardo al Sinodo. “Venendo dall’Asia – aggiunge - spero che la Chiesa riesca a essere più inclusiva, aperta alle culture e alle esperienze delle realtà locali. In Asia, poi, abbiamo un’esperienza particolare nel dialogo con le altre religioni: mi auguri che potremo andare avanti anche in questa direzione. Ma soprattutto spero che saremo aperti, lasciandoci anche sorprendere dallo Spirito”.

Ma c’è anche un altro aspetto che Momoko Nishimura sottolinea: il contributo specifico che i delegati provenienti da realtà dove i cristiani sono minoranza possono portare al Sinodo. “Sono nata e cresciuta in un Paese dove noi cattolici siamo appena lo 0,2% della popolazione e questo ti porta per forza al confronto con l’opinione degli altri - sottolinea su questo tema -. Ti insegna a non pensare di imporre le proprie idee o convinzioni religiose, ma ad ascoltare, provare a comprendere, discernere, pregare per capire dove lo Spirito guida la nostra coscienza. Vivere in un Paese dove siamo minoranza mi ha aiutato a coltivare questo esercizio. E a capire che prima di ogni altra cosa dobbiamo amare tutti come Gesù, perché tutti sono sensibili all’amore. Dove c’è amore lì c’è Dio: questo è il messaggio che da minoranza in Asia possiamo portare al Sinodo”.

Sul ruolo dell’Asia al Sinodo insiste anche l’arcivescovo di Tokyo, mons. Tarcisio Isao Kikuchi: “La selezione di Momoko Nishimura tra i presidenti delegati - commenta ad AsiaNews - è una decisione storica da parte del Santo Padre. Noi cattolici giapponesi siamo davvero orgogliosi e grati: sono sicuro che darà un contributo positivo al processo sinodale e che sarà una risorsa importante per il futuro della Chiesa. È la persona giusta per questo compito”. “A volte - aggiunge l’arcivescovo di Tokyo - noi asiatici parliamo poco negli incontri internazionali a causa delle difficoltà linguistiche, ma abbiamo molti laici e religiosi di talento con una profonda spiritualità e una ricca esperienza nella missione. Per questo è quanto mai opportuno che il papa cerchi di attingere anche a queste risorse per la Chiesa universale”.

(ha collaborato Nirmala Carvalho)

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