19/11/2021, 10.38
INDIA
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Modi ritira la riforma agricola, vittoria dei contadini

di Nirmala Carvalho

Il primo ministro indiano ha annunciato il dietrofront sulle contestate leggi. Da un anno i piccoli proprietari protestavano per il taglio dei sussidi e dei magazzini statali per un nuovo sistema che temevano avrebbe favorito i monopolisti. Il presidente della Commissione per il lavoro dei vescovi indiani: "Ascoltato il grido dei poveri".

New Delhi (AsiaNews) - Le tre contestati leggi di riforma del mercato agricolo contro cui da un anno ormai migliaia di contadini indiani protestano saranno ritirate. Lo ha annunciato il primo ministro Narendra Modi in un discorso alla nazione. “Non siamo stati capaci di spiegarci - ha detto Modi - con i nostri agricoltori. Questo non è il momento di accusare nessuno, Voglio solo dire che le leggi sono state ritirate”. Il primo ministro ha quindi esortato i contadini indiani a tornare alle loro case e ai loro campi. Modi ha inoltre dichiarato che il suo governo “continuerà a lavorare per il loro benessere”.

Il dietrofront del governo arriva quando in India si avvicina l’appuntamento con le elezioni locali nel Punjab e nell’Uttar Pradesh, previste per i primi mesi del 2022 e considerate un appuntamento cruciale per il governo Modi uscito indebolito dalla pandemia.

Varati il 20 settembre 2020, i tre provvedimenti contestati riducevano i sussidi di sostegno ai prodotti agricoli e limitavano la possibilità di stoccare la produzione nei magazzini statali, un sistema con tanti difetti ma che offre garanzie ai piccoli produttori dal momento che gli agricoltori vengono pagati in anticipo dallo Stato. Il timore era che con il nuovo schema introdotto dal governo Modi il mercato agriciolo finisse nelle mani di gruppi monopolistici.

Per questo motivo centinaia di migliaia di contadini in questi mesi si sono mobilitati, sia a livello locale sia con oceaniche dimostrazioni a Delhi, riprese nelle ultime settimane dopo i blocchi imposti dalla pandemia.

La decisione di Modi è stata accolta con favore dalla Chiesa cattolica indiana, che aveva espresso sostegno alle proteste dei contadini incontrando anche i loro rappresentanti. Mons. Alex Vadakumthala, vescovo di Kannur in Kerala e presidente della Commissione per il lavoro della Conferenza episcopale dell’India (Cbci) commenta ad AsiaNews: “Accogliamo con favore questa notizia, gli agricoltori sono la spina dorsale del Paese. Eravamo tutti preoccupati perché da un anno il loro grido non veniva ascoltato. È un segnale nella giusta direzione per il futuro”.

“Queste leggi agricole - spiega ancora mons. Vadakumthala - non erano state scritte mettendo al centro il benessere della gente e stavano diventando un peso. La Chiesa sta dalla parte dei poveri, con coloro che soffrono a causa di qualsiasi forma di ingiustizia nella società. Aiutiamo gli ultimi a far sentire il loro grido e per questo sono contento che la richiesta dei contadini sia stata accolta”.

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