Missionario cattolico espulso dal Kashmir
New Delhi (AsiaNews) - Ha avuto l'ordine di lasciare il Paese "entro dieci giorni" un anziano missionario cattolico olandese, padre Jim Borst, che ha lavorato per decenni in India, per lo più nello Stato di Jammu e Kashmir. L'ordine di lasciare il Paese gli e' stato rivolto dal Dipartimento di investigazione criminale di Jammu e Kashmir, dopo che al missionario era stato negato il prolungamento del visto, scaduto a novembre.
Secondo fonti cattoliche della regione riportato da Ucan, padre Borst, che è popolare nello Stato indiano, l'unico dell'India a maggioranza islamica, ha avuto problemi dal 2003, dopo che un giornale lo aveva accusato di convertire al cristianesimo alcuni musulmani.
La Chiesa ha respinto le accuse, anche sulla base del dato numerico che nel Paese ci sono appena 15.000 cristiani, in massima parte cattolici, su dieci milioni di abitanti.
Padre Borst ha lavorato in Jammu e Kashmir dal 1963 al 1975, quando e' andato nello Stato di Bihar, dove è rimasto fino al 1993, quando è tornato in Jammu e Kashmir.
La sua diocesi, quella di Jammu-Srinagar copre l'intero Stato. Jammu, 585 chilometri a nord di New Delhi, è la capitale invernale dello Stato e altri 295 chilometri più a nord, quella estiva.
Padre Thomas Anjanickal, vicario generale della vicina diocesi di Shimla-Chandigarh ha detto che sta compiendo "tutti gli sforzi" per ottenere il prolungamento del visto di padre Borst, che non ha voluto fare alcun commento.
Padre Mathew Kuzhikkatil della parrocchia di Srinagar ha riferito che il primo ministro Mufti Mohammed Sayyed ha assicurato a padre Borst ogni aiuto quando, "tempo addietro" è stato chiamato dal missionario.
Padre Borst fa parte dei missionari di Mill Hill dal 1945, poco dopo la fine della Seconda guerra mondiale. E' stato ordinato sacerdote nel a Londra, dove la sua società fu fondata nel 1886 come Società di S. Giuseppe per le missioni estere.
01/10/2021 08:37