Missionario Pime: nelle periferie di Bangkok, l’Avvento è speranza per le persone abbandonate
Bangkok (AsiaNews) - P. Adriano Pelosin è un sacerdote del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime), originario di Loreggia (Padova), da 37 anni in Thailandia. Egli ha lavorato a lungo nelle baraccopoli della periferia di Bangkok, salvando bambini dalle violenze sessuali, tenendoli lontani dai trafficanti e dalla criminalità organizzata. Garantendo loro, al contempo, formazione scolastica e agevolando l'inserimento sociale e lavorativo. Dal maggio del 2013 il card. Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij, arcivescovo di Bangkok, gli ha affidato la cura della parrocchia di San Marco a Pathumthani. Il missionario ha intrapreso questa nuova avventura all'interno di una piccola comunità cattolica, immersa in un territorio a larga maggioranza buddista e musulmana. P. Pelosin è anche superiore dell’Istituto Missionario Thailandese che quest’anno compie 25 anni.
Riportiamo di seguito la lettera che il sacerdote ha voluto indirizzare, in occasione dell’Avvento, a tutti i suoi amici e benefattori, per raccontare l’attività e le storie di grazia e di conversione che sono nate grazie ad essa.
Carissimi amici e sostenitori a distanza dei nostri bambini,
in un momento in cui tutti nel mondo si chiedono se ci sarà un futuro per il nostro pianeta, noi vogliamo ancora una volta ascoltare la parola di Dio che fa luce sulle parole degli uomini e sugli avvenimenti che ci preoccupano: “Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; per il dilagare delle iniquità l’amore di molti si raffredderà. Ma chi lo persevererà fino alla fine sarà salvato. Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti, e allora verrà la fine” (Mt 24;11-14). “In quel giorno coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre” (Daniele 12,3).
Permettetemi di illustrare questa profezia con il seguente fatto.
Il 21 novembre 2015 mi fermai a visitare la nonna Noi a Sam Kok. Volevo vedere l’appartamentino che le abbiamo sistemato: due stanzette, un bagno e un cucinino. Era tutto a posto, ma mi ha sorpreso la nuova vitalità e gioia della nonna. “Ti vedo molto ringiovanita e in buona salute”, le ho detto. “Si – rispose – sai sono guarita dal diabete: da 300 è sceso a 90 e anche la pressione è scesa; ho voglia di fare, di lavorare; vorrei riprendere il mio vecchio lavoro di venditrice ambulante, voglio aiutare ancora i miei nipoti”.
Cinque anni fa l’unico figlio maschio di Noi morì in un incidente stradale. Noi ha fatto debiti per pagare un avvocato affinché fosse fatta giustizia. La causa fu vinta e le spettavano 470.000 bath (circa 12.000 Euro). All’ultimo momento l’avvocato sparì e Noi rimase senza soldi. La nuora se ne tornò dai suoi genitori con i due figli. L’anno scorso anche il marito di Noi morì. Con le offerte raccolte al funerale di suo marito cominciò a comperare a rate un pezzetto di sottoportico chiuso da pezze di plastica e rami di bambù, la sua casa. L’unica figlia rimasta cercò fortuna altrove.
Tre mesi fa abbiamo costruito una casetta per il signor Lek Dam: la sua vecchia casa era stata distrutta dall’alluvione del 2011 e da allora viveva con la famiglia di cinque persone sotto tendaggi di plastica. In quell’occasione abbiamo conosciuto Noi, gravemente malata, che viveva con un nipotino di otto anni. Abbiamo chiesto a un avvocato di interessarsi del caso. Siamo a buon punto. La corte ha già sequestrato e messo in vendita le automobili della ditta responsabile dell’incidente in cui il figlio di Noi è morto. In seguito abbiamo dato a Noi una piccola somma per cominciare il suo vecchio mestiere di venditrice ambulante (vende giocattoli alle feste, fiere e mercati). Noi era cristiana protestante, ma i dolori della vita l’avevano apparentemente distanziata di Dio...ma ora la sua fede è forte e testimonia a tutti che Dio l’ha aiutata quando tutte le speranze erano finite. Altri due nipoti sono venuti a stare con la nonna.
Avrei tante storie simili da raccontare....
Vi do anche qualche notizia della parrocchia di San Marco, dove sono parroco da due anni e mezzo. Dopo tante difficoltà lo Spirito Santo ha creato una piccola comunità di una ventina di parrocchiani che ogni domenica alle tre del pomeriggio si raduna a leggere il Vangelo del giorno, lo commentano e poi verso le quattro fino alle sei vanno in quei quartieri della città di Pathumthani dove abitano le persone più abbandonate: anziani, orfani, alcolizzati, drogati, paralizzati ecc. Vanno con gioia e tornano con più gioia. Le persone che andiamo a visitare sono tutte buddiste.
Mentre in questo mese di dicembre ogni sabato e domenica sera, in due gruppi, andiamo a visitare tutte le famiglie cattoliche della parrocchia: circa 50. Portiamo la statua del Gesù Bambino, leggiamo le letture bibliche dell’Avvento, preghiamo insieme...e ci facciamo gli auguri di Natale. Questa è una tradizione molto sentita in tutte le parrocchie della Thailandia.
Quest’anno ci sono 16 adulti che si stanno preparando a ricevere il battesimo nella Pasqua del 2016. Tra questi c’è un dottore in legge, due cambogiani e alcune donne analfabete. Cinque parrocchiani seguono i catecumeni in tutto il percorso di preparazione. Le attività per i bambini e per gli anziani semiabbandonati continuano a Wat Sake, Lat Lum Keo, Soi Som Prasong e Ko Ping, come continuiamo a visitare i prigionieri di queste nostre comunità.
Qui, ora voglio ringraziare tutti i benefattori che aiutano in queste opere di misericordia, i genitori a distanza che permettono a centinaia di bambini di andare a scuola e creare così un futuro più sereno per loro. Ringrazio don Antonio Curti e i suoi parrocchiani di San Lorenzo in Collina che mi permettono di costruire casette per chi non ha nemmeno questo spazio che crea dignità alla persona e alla famiglia. Voglio ringraziare il gruppo missionario della parrocchia della Madonna della Pace di Vicenza, che mi aiuta a sostenere i seminaristi dell’Istituto Missionario Thailandese: quest’anno sono otto e mi costano circa 6mila euro ognuno, tra spese scolastiche e spese di vitto e alloggio.
Voglio ringraziare Silvio e Luisa Moro per i bei crocifissi in legno d’ulivo che mi hanno fatto arrivare. Alcuni di questi crocifissi saranno messi nelle case dei catecumeni, i più piccoli saranno benedetti dal vescovo e consegnati ai missionari partenti per le missioni. Infine voglio ringraziare i mie fratelli e sorelle che nell’anno in corso mi hanno ospitato nelle loro case durante le mie vacanze e tutti i loreggiani che stanno partecipando attivamente alla mia missione, specialmente quest’anno devolvendo il 10% delle spese del restauro della nostra chiesa parrocchiale per la costruzione di una cappella nel nord della Thailandia, dove è parroco un missionario dell’Istituto Missionario Thailandese.
Voglio ringraziare i parenti e gli amici di Gemonio e dintorni che mi seguono con tanto interesse. Ringrazio il Signore Dio di tutto, dei momenti difficili in cui mi sentivo morire: afflitto dall’angoscia o dalle preoccupazioni per le persone affidate alle mie cure pastorali, questi sono stati i momenti più fruttuosi: mi hanno insegnato l’umiltà e la fiducia in Dio; dei momenti di gioia, mi hanno fatto aprire il cuore alla gratitudine e alla sorpresa...soprattutto quando vedo che una persona riprende vita e coraggio, cambia vita, e diventa contento di essere vivo e parte della società.
Prego per tutti voi, per le vostre famiglie e i vostri amici. Prego che per la nascita del Figlio di Dio fatto uomo tutti noi possiamo rinascere figli di Dio, ci sentiamo intimamente amati da Lui; e, in questo amore troviamo la forza di resistere a tutti i mali e la speranza di costruire un mondo migliore: il Regno di Dio.
Buon Natale e felice anno nuovo 2016.
P. Adriano Pelosin PIME