Ministro taiwanese visita l'Africa per "salvare gli ultimi rapporti diplomatici dell'isola"
Il ministro degli Esteri di Taipei è in visita ai sei Stati africani che riconoscono diplomaticamente l'indipendenza di Taiwan dalla Cina. Il viaggio risponde alla sempre più aggressiva politica di Pechino nei confronti del continente nero.
Ouagadougou (AsiaNews/Scmp) Taiwan "cerca in tutti i modi di preservare i rapporti diplomatici con gli ultimi sei Stati africani che la riconoscono come indipendente" per "cercare di contrastare la nuova politica diplomatica di Pechino, che la vuole cacciare dal continente nero". La ha spiegato il ministro degli Esteri di Taiwan, James Huang Chih-fang, nel corso di una visita in Swaziland, Malawi, Sao Tomè e Principe, Gambia, Ciad e Burkina Faso.
"Il punto spiega da Ouagadougou, capitale del Burkina Faso - è che Taipei ha il riconoscimento diplomatico di 25 Paesi, sei dei quali in Africa. Per noi queste alleanze diplomatiche sono come un bambino a cui prestare molta attenzione".
In questo momento Pechino ha invece formali relazioni diplomatiche con 47 dei 53 Paesi africani: il risultato è dovuto ad una cinica politica di accordi economici molto vantaggiosi promessi dal governo della Cina continentale agli Stati che interrompono le relazioni formali con l'isola, che Pechino considera una provincia ribelle . L'ultimo Paese ad interrompere le relazioni con Taipei è stato il Senegal, che lo scorso ottobre ha messo fine a dieci anni di amicizia.
Huang ha poi spiegato che Taiwan "ha una modalità differente nel coltivare le sue relazioni nel continente più povero del mondo. Noi non abbiamo un così importante peso politico e quindi preferiamo portare avanti progetti di cooperazione rivolti ai bisogni dell'Africa".
Fra le altre cose, nel giro africano il ministro ha siglato un accordo con il Malawi per la costruzione di una nuova strada in un isolato angolo del nord-est del piccolo Stato dell'Africa del sud.
"Se voi osservate invece quello che sta facendo la Cina in Africa ha sottolineato Huang capirete che stanno tentando in tutti i modi di ottenere le materie prime e il petrolio e nello stesso tempo importano prodotti industriali di poco costo in quasi tutti i Paesi africani".
Mentre Pechino insiste per avere riconoscimenti esclusivi, Taiwan si è più volte detta "felice" di avere relazioni con gli Stati che hanno legami diplomatici anche con la Cina. Nel maggio scorso, il presidente Chen Shui-bian fece irritare Pechino con una visita a sorpresa in Libia, dove incontrò i membri della famiglia del leader Muammar Gheddafi. Secondo Huang, Taiwan sta considerando l'ipotesi di stabilire "un qualche tipo di presenza rappresentativa in Libia".
21/08/2018 08:37