Ministro musulmano a Delhi: no alla discriminazione tra i dalit
New Delhi (AsiaNews/CBCI) In India si alzano voci anche dalla comunità musulmana per chiedere al governo parità di diritti a dalit musulmani e cristiani. Ramvilas Paswan, ministro per l'Industria chimica ha incontrato, il 19 aprile scorso, il premier dell'Unione, Manmohan Singh. Paswan ha guidato una delegazione di 11 membri dell'All India United Muslim Morcha, che ha presentato a Singh la richiesta, da tempo sostenuta anche da gruppi e attivisti cristiani, di garantire ai musulmani e ai cristiani dalit la classe sociale più povera del paese - gli stessi diritti previsti per quelli indù.
Secondo Paswan, anche leader del partito musulmano Lok Janshakti (LJP) "non c'è motivo per cui dalit cristiani e musulmani non posano godere degli stessi privilegi accordati ai fuori casta" (le cosiddette Scheduled Castes).
Un decreto presidenziale del 1950 stabilisce che per i dalit indù, sikh e buddisti siano previste quote riservate nell'istruzione e nella pubblica amministrazione. Tali prerogative non sono previste per i fuori casta cristiani e musulmani e vengono tolte a coloro che abbracciano il cristianesimo o l'islam.
All'inizio di aprile la Corte Suprema ha chiesto al governo di estendere anche ai dalit cristiani gli stessi diritti previsti per i fuori casta. La Corte ha deciso di continuare a trattare i casi, nonostante il governo pretenda che la materia sia competenza dell'esecutivo.