Ministro cinese in visita a 6 paesi africani
Fra i motivi del viaggio, la ricerca di fonti di energia e le pressioni politiche per emarginare Taiwan.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Il ministro degli esteri Li Zhaoxing è partito oggi per un viaggio in sei nazioni africane per rafforzare rapporti commerciali legati all'estremo bisogno di energia e materie prime della Cina. Nello stesso tempo egli cercherà di ravvivare rapporti con i paesi che in passato avevano rapporto con Taiwan. Dall'11 al 19 gennaio Li visiterà Capo Verde, Senegal, Mali, Liberia, Nigeria and Libia.
La Cina, secondo consumatore al mondo di petrolio, acquista un terzo delle sue forniture dall'Africa. Giorni fa la Cnooc, la maggior compagnia petrolifera cinese ha firmato un contratto di acquisizione di petrolio e gas nigeriano del valore di 2,3 miliardi di dollari Usa.
Osservatori fanno notare che la Cina offre aiuti, commercio e investimenti a paesi senza richiedere alcuna garanzia di trasparenza e responsabilità. A chi gli faceva notare che la Nigeria è un paese dove i diritti umani sono violati e la corruzione è galoppante, il portavoce del ministero degli esteri Kong Quan ha risposto: "La Cina è stata sempre contraria a coloro che bollano paesi in un modo o in un altro".
La mancanza di grandi investimenti di compagnie occidentali sta aprendo il mercato africano a Cina e India, la cui fame di energia è pari al loro veloce sviluppo economico.
Dal punto di vista politico l'Africa è da sempre sotto la sfera di influenza cinese. Negli anni '60 e '70 la Cina di Mao ha sostenuto molti paesi africani da poco indipendenti. Ancora oggi Pechino cerca di affermare la sua leadership fra i paesi in via di sviluppo. Ma un altro importante elemento che spinge la Cina in Africa è il tentativo di tenere lontana Taiwan: garantendo prestiti e aiuti allo sviluppo a poveri paesi africani, Pechino chiede l'allacciamento dei rapporti diplomatici con la Repubblica popolare cinese, abbandonando quelli con Taiwan.
Due dei paesi da visitare hanno da poco aperto rapporti diplomatici con Pechino: la Liberia ha abbandonato il riconoscimento diplomatico di Taiwan nel 2003, il Senegal nel 2005. Nei primi 9 mesi del 2005 il commercio fra Senegal e Cina è cresciuto di un terzo rispetto all'anno precedente, giungendo a 105 milioni di dollari.
He Wenping, studioso dell'Accademia delle scienze sociali di Pechino, ha difeso l'azione del suo governo in Africa, spesso bollata come operazione di "neo-colonialismo".