Ministro birmano: Aung San Suu Kyi libera a novembre, come da scadenza
Maung Oo, Ministro degli interni, annuncia il rilascio della leader dell’opposizione che resta esclusa dalle elezioni politiche indette dalla giunta militare. Il provvedimento applicato alla naturale scadenza dei termini di condanna. Leader dell’opposizione: “nulla di nuovo o straordinario”.
Yangon (AsiaNews/Agenzie) – Aung San Suu Kyi tornerà in libertà alla scadenza degli arresti domiciliari, nel novembre 2010. Il 13 febbraio, inoltre, verrà rilasciato Tin Oo, numero due del partito di opposizione Lega nazionale per la democrazia (Nld) e stretto collaboratore della Nobel per la pace. È quanto ha annunciato il maggiore Maung Oo, Ministro birmano degli interni, il 21 gennaio scorso durante un vertice a Kyaukpadaung, una cittadina 565 km a nord di Yangon. I vertici dell’opposizione democratica in Myanmar sottolineano che “non c’è niente di nuovo o straordinario” nelle parole del ministro.
Aung San Suu Kyi ha trascorso 14 degli ultimi 20 anni agli arresti domiciliari. Nell’agosto scorso la giunta ha esteso ad altri 18 mesi il provvedimento, perché la “Signora” ha ospitato un cittadino americano che si era introdotto – senza autorizzazione – nella sua abitazione. Una vicenda che è apparsa un pretesto per impedire alla leader dell’opposizione di tornare in libertà e partecipare alle elezioni politiche, indette dal governo nell’ottobre 2010.
La liberazione della Nobel per la pace a novembre, infatti, giungerebbe al termine del voto e le precluderebbe la possibilità di guidare il partito durante la campagna elettorale. Il ministro degli interni anticipa anche il rilascio del numero due della Nld, Tin Oo, per il 13 febbraio e assicura che il governo terrà elezioni “libere e giuste”. La notizia della liberazione dei due leader dell’opposizione, tuttavia, non trova conferme indipendenti all’interno della giunta militare birmana.
Nyan Win, portavoce della Nld, smorza gli entusiasmi e sottolinea che “non c’è nulla di nuovo o straordinario” nell’annuncio del maggiore Maung Oo. “[L’annuncio] serve solo a spegnere le speranze che possa essere liberata prima delle elezioni” commenta Nyan Win, legale della 64enne Nobel per la pace.
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