30/10/2019, 11.04
CINA-VATICANO
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Mindong, prime ordinazioni sacerdotali dopo gli accordi sino-vaticani. Assente mons. Guo Xijin (Foto)

di Bernardo Cervellera

Mons. Zhan Silu ha ordinato p. Giuseppe Chen Ming di Mindong e p. Giovanni Zhang Qingsheng di Minbei. È la prima ordinazione sacerdotale pubblica in 70 anni. Mons. Guo ha preferito non partecipare a causa delle pressioni e delle violenze che i sacerdoti non ufficiali subiscono in questo periodo. Minacce, ricatti e violenze contro i sacerdoti che non accettano di sottoscrivere il documento per l’indipendenza della Chiesa cinese.

Roma (AsiaNews) – Il vescovo ufficiale di Mindong (Fujian), mons. Zhan Silu ha ordinato due nuovi sacerdoti, p. Giuseppe Chen Ming e p. Giovanni Zhang Qingsheng. La cerimonia è avvenuta due giorni fa, festa degli apostoli Simone e Giuda, nella nuova cattedrale della diocesi, dedicata a san Pietro e Paolo. P. Giuseppe Chen appartiene al clero di Mindong (Ningde); p. Giovanni Zhang a quello di Minbei.

Alla cerimonia, iniziata alle 9 del mattino, hanno partecipato sacerdoti di Minbei, Fuzhou, Jiangxi, 40 suore e almeno 1000 fedeli. Ma tutti hanno notato l’assenza di mons. Guo Xijin, già ordinario di Mindong, che pure era stato direttore spirituale di p. Chen.

Come si sa, la diocesi di Mindong è “l’esperimento pilota” nell’accordo sino-vaticano: mons. Guo ha accettato su richiesta del papa di essere retrocesso da vescovo ordinario a vescovo ausiliare; mons. Zhan, ex scomunicato e riconciliato da papa Francesco, è divenuto il vescovo ordinario. Ma il governo cinese non riconosce mons. Guo perché egli si rifiuta di sottoscrivere – come chiede il governo – l’adesione alla “indipendenza” della Chiesa cinese. Con lui vi è anche la maggioranza dei sacerdoti della diocesi, anch’essi assenti dalla celebrazione.

Fra i fedeli e i sacerdoti vi è un misto di gioia e di dolore. Quella di ieri è la prima ordinazione sacerdotale dopo gli accordi sino-vaticani e soprattutto la prima ordinazione pubblica in 70 anni. In passato, le ordinazioni della Chiesa di Mindong, una comunità in massima parte non ufficiale, avvenivano in segreto o senza troppi testimoni.

Un sacerdote sottolinea che la cerimonia pubblica di ieri è molto positiva perché “dà risalto alla vocazione sacerdotale e diventa un suggerimento ai giovani della diocesi”, in cui comincia a farsi sentire la carenza di vocazioni.

Il dolore invece viene dall’assenza di mons. Guo e degli altri sacerdoti che non accettano la pretesa “indipendenza” della Chiesa, una formula ambigua del governo che può significare sottomissione totale al Partito comunista cinese, fuori di un rapporto con il pontefice e con la Chiesa universale.

“Va detto – precisa un altro sacerdote – che Mons. Guo era stato invitato dal governo a partecipare alla ordinazione, ma egli non se l’è sentita a causa delle pressioni e delle violenze che i sacerdoti non ufficiali subiscono in questo periodo”.

Quasi ogni giorno, infatti, emissari del Fronte unito si incontrano con questi sacerdoti e li spingono a sottoscrivere il documento di “indipendenza” attraverso discorsi e minacce. Un esempio fra tutti è quanto accade al vice-parroco della vecchia cattedrale, p. Liu Maochun ( 刘茂春神父). Questi è responsabile della costruzione di una casa per anziani, quasi completata. I membri del Fronte unito lo hanno minacciato che se non firma, i lavori saranno bloccati. In visite successive il ricatto si è appesantito: al nuovo rifiuto del sacerdote, i membri del Fronte unito hanno fatto demolire un piano della costruzione; un’altra volta hanno fatto demolire un altro piano.

Ai suoi sacerdoti, mons. Guo ha spiegato il senso della sua scelta di non partecipare all’ordinazione: “Se la situazione non migliora, non me la sento di partecipare. E d’altra parte, io devo avere cura di questi sacerdoti e fedeli non ufficiali. Questo è il compito specifico che la Santa Sede mi ha dato”.

Un fedele fa notare che “il dolore più grande” è la divisione nella diocesi, che rischia di far allontanare i cattolici dalla Chiesa per il disgusto.

“Occorre che mons. Guo e mons. Zhan si riconcilino e che lavorino insieme”, continua il fedele. “Soprattutto mons. Zhan deve sostenere le richieste di mons. Guo e non accontentarsi della libertà che il governo concede a lui”.

Secondo alcuni sacerdoti, all’inizio della nuova situazione – con mons. Zhan come ordinario e mons. Guo come ausiliare – la collaborazione fra i due era molto forte. In seguito il primo sembra essere stato frenato dal governo; l’altro continua a non essere riconosciuto come vescovo.

Priestly ordinations in Mindong
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