Mindanao: opportunità e incertezze per il processo di pace
Manila (AsiaNews) – Il governo filippino chiede ai Paesi islamici “un maggiore coinvolgimento” nel processo di pace a Mindanao. È quanto emerge dalla visita in Turchia del presidente Gloria Macapagal Arroyo, avvenuta dal 16 al 17 settembre.
Nella due giorni l’Arroyo ha incontrato il presidente turco, Abdullah Gul, e il responsabile dell’Organizzazione della conferenza islamica (Oic) Ekmeleddin Ihsanoglu, per ampliare il tavolo dei negoziati con il Moro Islamic Lineration Front. La visita deriva dalla creazione del Gruppo internazionale di contatto (Igc), siglato da governo filippino e Milf, il 15 settembre a Kuala Lumpur (Malaysia).
Nato per una svolta definitiva al conflitto, l’Igc ha l’obiettivo di inserire nel processo di pace oltre alla Malaysia, anche i Paesi musulmani membri dell’Oic. Essi saranno affiancati da Unione Europea e dai rappresentati delle Ong, in particolare quelle attive nel dialogo interreligioso tra cristiani e musulmani.
Intanto il Forum dei vescovi e degli ulema (Bishop Ulama Forum) sta organizzando i preparativi per il “Week of Pace” previsto dal 29 Novembre al 3 dicembre. Giunto alla sua 11ma edizione esso riunisce ogni anno sacerdoti, ulema e pastori protestanti in una settimana di incontri realizzata per coinvolgere tutta la popolazione di Mindanao nel processo di pace.
P. Amado Picardal, sacerdote esperto di dialogo interreligioso, afferma che “questo evento serve per fornire ai rappresentati delle varie realtà di Mindanao una comune prospettiva per comprendere le cause del conflitto e creare una linea di azione definitiva”. E aggiunge che i “piani di pace discussi in questi giorni non devono essere solo prerogativa della sfera ufficiale. Essi devono coinvolgere tutte le persone di Mindanao e considerare anche i diritti di donne e indigeni Lumad”.
Negli ultimi sei mesi oltre 290 gruppi di discussione (Focus Group of discussion) sono avvenuti nelle varie città dell’isola, riunendo persone di differenti gruppi sociali ed etnici.