Mindanao: a Natale chiese piene nonostante la preoccupazione per gli attentati
Zamboanga (AsiaNews) – Resta alta la tensione a Jolo (Mindanao) dopo l’attentato contro la Cappella del Sacro Cuore delle Asturie che lo scorso 25 dicembre ha fatto 11 feriti durante la celebrazione della messa natalizia. Fonti di AsiaNews a Mindanao sottolineano la preoccupazione per la mancanza di sicurezza in una zona da anni bersaglio dei terroristi islamici. “La cappella – afferma la fonte - è situata all’interno di un campo militare e mi ha colpito molto che le forze di sicurezza non siano riusciti a fermare l’attentatore”. Infatti, la bomba è stata piazzata proprio sotto il soffitto della chiesa ed è stata fatta detonare per colpire i fedeli durante la messa. “L’attentatore – aggiunge la fonte - ha avuto tutto il tempo di agire senza essere disturbato”.
La notizia dell’attacco ha destato preoccupazione e paura tra la popolazione di Mindanao, ma secondo p. Giulio Mariani, missionario del Pontificio istituto missioni estere racconta che come ogni anno migliaia di persone hanno partecipato alle celebrazioni natalizie. “A differenza dell’Europa – afferma – dove la gente riempie le chiese solo a la notte di Natale, qui a Mindanao abbiamo la gioia di avere alle nostre celebrazioni centinaia di fedeli già durante la novena del Gallo, messa celebrata all’alba per rendere grazie in vista del Natale. Moltissimi giovani hanno preferito la messa di mezzanotte”. Il sacerdote dice che “questo è un segno che c’è ancora molta speranza tra la popolazione".
Intanto, il presidente Beniño Aquino ha confermato ieri i sospetti sul coinvolgimento degli estremisti islamici di Abu Sayyaf nell’attentato, anche se a tutt’oggi non vi sono rivendicazioni.
"La comunità islamica è scontenta di questa situazione – continua – e ha manifestato la sua vicinanza ai cristiani durante il Natale, soprattutto dopo la notizia dell’attacco di Jolo”. P. Mariani dice che il dialogo interreligioso andrà avanti nonostante gli attacchi dei terroristi islamici e cristiani e musulmani continueranno a partecipare alle festività di entrambe le fedi come segno di solidarietà e amicizia. (S.C.)