Mindanao: Il Milf abbandona le pretese di indipendenza, nuove speranze per la pace
Manila (AsiaNews) – Dopo quarant’anni di guerra il Moro Islamic Liberation (Milf) abbandona la pretesa di creare uno Stato islamico nella regione di Mindanao a maggioranza musulmana. È quanto emerge dal recente incontro tra esponenti del Milf e negoziatori del governo filippino avvenuto il 4 marzo scorso a Kuala Lumpur (Malaysia). La decisione del Milf giunge dopo il secco rifiuto delle proposte fatte dal governo filippino all’incontro avvenuto il 28 gennaio scorso nella capitale malese. L’accusa al governo era quella di aver modificato le concessioni di autonomia della regione che erano state presentate nelle precedenti sessioni di dialogo.
Mohagher Iqbal, responsabile dei negoziatori del Milf, afferma: ”Finora, il Milf non ha violato questo impegno, e abbiamo più volte dichiarato che noi non pretendiamo più l’indipendenza quale soluzione ai problemi di Mindanao, questo in favore di un accordo di ‘Stato nello Stato’.”Il Leader annuncia che il nuovo incontro avverrà solo dopo il verdetto elettorale del prossimo 10 maggio.
Rafael Seguis, responsabile dei negoziati per il governo, definisce la decisione del Milf un “buon incentivo” per il processo di pace. Fiduciosa anche Annabelle T. Abaya, segretaria per i dialoghi di pace, secondo cui “il rispetto mostrato dal Milf verso il processo di pace e le proposte fatte dal governo”, porta i dialoghi verso una soluzione di lungo periodo per i problemi di Mindanao.
“Questa è una buona notizia per entrambe le parti – dice Pablito Bybado, professore di teologia all’Università cattolica di Santo Tomas e membro di una Ong che opera tra cristiani e musulmani a Mindanao – in questo modo il processo di pace potrà procedere in futuro”.
La regione di Mindanao a maggioranza musulmana è da oltre 40 anni teatro di un conflitto tra esercito filippino e gruppi estremisti islamici. Il Milf reclama da secoli il dominio dell’isola per istituire uno Stato islamico indipendente. Dopo circa 10 anni di tregua gli scontri sono ripresi nell’agosto 2008, causando oltre 750mila profughi tra cristiani e musulmani. Secondo dati della comunità internazionale, a tutt'oggi restano ancora 100mila persone rifugiate. Da anni Chiesa cattolica e organizzazioni islamiche, quali il Forum dei vescovi e degli ulema (Bishop Ulama Forum), continuano a proporre una via per il dialogo. Nel settembre 2009 a Kuala Lumpur (Malaysia) Milf e governo filippino hanno riaperto le trattative per la fine del conflitto. Tra i negoziatori anche rappresentanti della Conferenza delle organizzazioni islamiche (Oic) ed esponenti dell’Onu.