24/07/2009, 00.00
FILIPPINE
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Mindanao: Governo filippino sospende l’offensiva contro il MILF

La direttiva è realizzata con il fine di riprendere un dialogo di pace stabile con il Milf. Il ritiro delle truppe consentirà ai rifugiati dei campi profughi di ritornare ai loro villaggi. I vescovi condannano le violenze contro la popolazione causate dal conflitto.

Manila (AsiaNews/Agenzie) – Questa mattina il presidente Arroyo ha annunciato attraverso il suo portavoce Eduardo Ermita la sospensione dell’offensiva militare contro il Milf. La direttiva - Suspension of offensive military operation (SOMO) - è realizzata con il fine di riprendere un dialogo ufficiale con i ribelli islamici. Essa avrà una durata indefinita e dovrebbe essere da subito operativa.

“L’ordine del presidente vuole creare un clima di stabilità e pace nel conflitto che affligge la regione del Mindanao, intensificare e sostenere l’applicazione di efficaci misure legislative per una ripresa dei dialoghi tra il Governo della repubblica filippina e il Milf”, ha affernato Ermita dopo l’incontro con i capi negoziatori tenutosi al palazzo del governo.

In attesa di un’azione reciproca della controparte, i militari dovranno ora cessare le “spedizioni punitive” contro i separatisti musulmani. È previsto comunque il mantenimento di misure difensive adeguate per contrastare eventuali attacchi.

Il termine delle operazioni ridurrà l’esodo dei civili nei campi profughi, che in questi giorni hanno raggiunto la cifra di 200.000. Ermita ha infatti dichiarato che “il governo è a conoscenza delle deplorevoli condizioni di vita dei rifugiati”. Egli spera che il SOMO possa consentire un loro il ritorno alle proprie abitazioni e il proseguimento della scuola per i bambini.

Intanto giovedì 23 luglio il presidente della Conferenza episcopale filippina, mons. Orlando Quevedo, ha emanato un appello per la pace e per i rifugiati. Egli ha affermato che “per tutte le parti in guerra, come leader religioso rispetto le loro ragioni, tuttavia non posso condividere i loro metodi. Ma più precisamente, proprio perché sono un religioso, condanno con forza quelle violenze che hanno coinvolto innocenti”. Mons. Quevedo ha concluso dicendo che “non c’è conflitto umano che non possa essere risolto attraverso un genuino e onesto dialogo del cuore”.   

  

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