Mindanao, militari e ribelli islamici abbandonano le armi e giocano a calcio
Sultan Kudarat (AsiaNews) - Una partita di calcio fra militari e ribelli del Moro Islamic Liberation Front (Milf) e una parata di barche tradizionali segnano la prima visita del presidente Benino Aquino a Cotabato city e al campo di Sultan Kudarat, per oltre quarant'anni roccaforti dei guerriglieri islamici. Il match si è disputato ieri sera nel campo militare di Guaio (Cotabato). Acclamati da una folla di migliaia di persone, fra cui 12mila guerriglieri del Milf, Aquino e Murad Ebrahim, storico leader del movimento islamico, si sono incontrati ieri per mostrare la loro sincerità nel promuovere il processo di pace. Entrambi hanno annunciato alla popolazione i futuri programmi di sviluppo per la regione che saranno concentrati sull'educazione dei giovani e sull'aiuto alle famiglie più disagiate.
P. Sebastiano D'Ambra, missionario del Pontificio istituto missioni estere (Pime) e fondatore di Silsilah, gruppo per il dialogo interreligioso fra cristiani e musulmani, dichiara ad AsiaNews che questo è "un gesto positivo e di amicizia, che conferma la volontà da parte di entrambi di giungere a una pace definitiva nell'isola". Secondo il sacerdote è però ancora presto per parlare di una reale fine delle violenze a Mindanao, dove invece continua la guerriglia fra Abu Sayyaf, gruppo terrorista vicino ad Al-Qaeda, e le frange separatiste del Milf, contrarie all'accordo di pace con il governo. Nei giorni scorsi oltre 60 persone, fra cui diversi civili, sono morte a Sulu in uno scontro fra i due gruppi.
Iniziato una settimana fa, il viaggio del presidente nell'isola di Mindanao, a maggioranza musulmana, è uno dei primi frutti dell'accordo quadro sulla nuova regione autonoma di Bangsamoro firmato a Kuala Lumpur lo scorso 15 ottobre 2012. Esso è un primo passo per porre fine al quarantennale conflitto fra esercito filippino e ribelli islamici costato la vita a oltre 120mila persone. (S.C.)