Mindanao, 500mila persone senza cibo a causa della guerra
Manila (AsiaNews) – Oggi il governo filippino ha disposto una inchiesta per appurare se è vero che vi sono 500mila persone che patiscono la fame a Mindanao, a causa dei combattimenti fra l’esercito e le truppe del Fronte islamico Moro (Milf). Dall’agosto scorso i profughi hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni a causa del conflitto tra i due fronti; una escalation di violenze originata dalla mancata firma – imposta dalla Corte suprema del Paese – del memorandum of agreement (Moa), un documento all’interno del quale venivano stabiliti i territori della futura regione autonoma musulmana del Mindanao (Armm).
Per far fronte alla possibile carenza di cibo, le principali agenzie umanitarie hanno attivato diverse iniziative. Oltre ai combattimenti, nella regione la popolazione deve fronteggiare una serie di eventi naturali – fra cui il passaggio di tifoni – che contribuiscono ad aggravare la situazione. La conclusione del mese sacro del Ramadan, alla fine di settembre, potrà inoltre riaccendere la miccia e dar vita a una vera per propria “guerra in larga scala”.
Già oggi gli esperti delle organizzazioni umanitarie denunciano che la regione, martoriata dai combattimenti, attraversa la “peggiore crisi umanitaria degli ultimi cinque anni”. Essi affermano che il governo non è stato in grado di rispondere in maniera efficace alla crisi e, al contempo, sembra non essere interessato agli aiuti che vengono offerti dalle associazioni umanitarie per non “politicizzare” o “internazionalizzare” il problema.
Fra le realtà più attive nel prestare soccorso ai rifugiati vi è il Bangsamoro Development Agency, creato durante le trattative in vista di un accordo fra Milf e governo, e impegnato in una serie di progetti a favore della popolazione del Mindanao, I responsabili hanno improntato il loro lavoro su criteri di “trasparenza e onestà”, in un Paese il cui livello di corruzione è presente anche negli ambienti governativi. Essi hanno un quadro preciso della situazione nelle Filippine meridionali e lanciano l’allarme: “In caso di una nuova guerra con la fine del Ramadan, ci si deve preparare al peggio”. E le prime avvisaglie di conflitto non mancano: ieri nel Lanao del Sur si sono fronteggiati l’esercito governativo in avanzata e le truppe del Milf, impegnate nella difesa del territorio. Nello scontro a fuoco, durato una quindicina di minuti, fra i due schieramenti non si sono registrati morti o feriti.