Mindanao, 16 morti in scontri fra esercito ed estremisti islamici di Abu Sayyaf
Manila (AsiaNews/Agenzie) - Sale a 16 morti il bilancio degli scontri fra esercito filippino e guerriglieri islamici di Abu Sayyaf iniziati ieri nella città di Sumisip, (Basilan, Mindanao). Fra gli uccisi 12 sono militari. Il col. Randolph Cabangbang, a capo delle truppe nel Mindanao occidentale, spiega che i combattimenti nella zona di Sumisip sono ancora in corso. Per sconfiggere i miliziani l'esercito è intervenuto anche con elicotteri da guerra.
Le violenze si sono verificate in una delle più grandi piantagioni di gomma della regione, teatro di altri attacchi da parte degli islamisti costati 5 morti e 22 feriti, in gran parte contadini. Secondo l'esercito il responsabile degli assalti a soldati e lavoratori è Wyms Wakil, ex responsabile della cooperativa che gestisce la piantagione ora fra i leader locali di Abu Sayyaf.
Sumisip è stata una delle prime città agricole a sperimentare la riforma agraria che prevede la suddivisione delle grandi piantagioni fra i contadini, ma a tutt'oggi è priva di criteri di assegnazione dei terreni. Ciò ha spinto ogni villaggio della zona a reclamare la propria parte, con conseguenti scontri fra fazioni rivali. La provincia di Basilan è maggioranza musulmana, ma la gran parte dei villaggi e degli insediamenti interni alle piantagioni è di religione cristiana. Fonti locali spiegano che i musulmani del luogo a cui in passato sono state sottratte le terre utilizzano il nome di Abu Sayyaf e le minacce contro i cristiani per attirare l'attenzione sul problema dei terreni e spingere il governo a fare una riforma chiara a favore dei contadini non dei latifondisti.