04/09/2013, 00.00
PAKISTAN
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Minacce talebane contro le vaccinazioni, in Pakistan rischio epidemia di polio

Dal North Waziristan i focolai si stanno diffondendo in altre province (Sindh e Punjab). La guerra degli islamisti ha bloccato la distribuzione dei farmaci. Almeno 1,5 milioni di bambini senza il vaccino. Esperti Oms: a rischio i successi raggiunti negli ultimi anni nella lotta alla malattia.

Islamabad (AsiaNews/Agenzie) - Le autorità sanitarie pakistane lanciano l'allarme: nelle prossime settimane in tutto il Paese potrebbe scoppiare una grave epidemia di poliomielite, malattia acuta e virale che colpisce i nervi, arrivando a provocare paralisi o la morte nei casi più gravi. Il North Waziristan è fra le aree più a rischio, con la conferma di cinque nuovi casi da parte delle autorità. Ad aggravare il problema, le minacce dei talebani che colpiscono gli operatori sanitari e la popolazione civile che si sottopone alle campagne di vaccinazione. Il timore, conferma un esperto dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), è la diffusione a macchia d'olio che potrebbe annullare "i successi [nella lotta alla malattia] raggiunti negli ultimi anni".

Il Pakistan è una delle tre nazioni al mondo in cui la polio ha ancora natura "endemica". Nel 2011 si sono registrati 198 casi, il numero più alto al mondo. Grazie a un impegno costante e al programma sostenuto dalle Nazioni Unite, nel 2012 il numero dei contagiati è sceso a 58; ma gli attacchi dei fondamentalisti islamici potrebbero rovesciare i rapporti. Tanto che solo nei primi mesi del 2013 si contano 27 nuovi casi confermati, al terzo posto dietro Somalia e Nigeria.

Lo scorso anno due gruppi talebani pakistani hanno di fatto imposto il bando alle vaccinazioni contro la polio, nel North e South Waziristan. I miliziani, in risposta ai raid dei droni statunitensi, hanno anche ucciso una dozzina fra lavoratori, volontari e membri della sicurezza attivi nella campagna di prevenzione.

Per gli estremisti islamici le vaccinazioni sono un pretesto per sterilizzare i bambini musulmani: essi accusano gli operatori sanitari di essere spie al soldo degli Usa. Accuse amplificate dall'uso da parte della Cia di un medico pakistano, nelle operazioni che hanno portato nel 2011 all'identificazione e al successivo raid contro il rifugio di Osama Bin Laden ad Abbottabad, non distante dalla capitale Islamabad.

A rimetterci in questa guerra fra talebani e istituzioni sono i bambini, che sempre più numerosi finiscono per essere colpiti dalla malattia. Per la disperazione di genitori e familiari, che non possono permettersi di procurarsi i vaccini o non riescono a compiere il viaggio che li separa da Peshawar, capoluogo della provincia di Khyber Pakhtunkhwa, dove sono conservati i medicinali.

La malattia può diffondersi senza manifestare sintomi evidenti; in media solo un caso su 200 porta alla paralisi vera e propria. Tuttavia, i focolai hanno già iniziato a diffondersi per il Paese con casi confermati anche nel Punjab e nel Sindh. Il progetto originario dell'Oms prevedeva la vaccinazione di oltre 34 milioni di bambini; di questi, un milione e mezzo non ha potuto beneficiare della campagna di prevenzione a causa delle minacce dei talebani come sta avvenendo in Somalia dove - nel 2013 - a causa degli islamisti si sono verificati 108 nuovi casi di polio (su 192 registrati in tutto il mondo). 

 

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