Miliziani maoisti rompono gli accordi con l’Onu
Kathmandu (AsiaNews) – Nonostante la stretta sorveglianza predisposta dalle forze ONU, alcuni miliziani maoisti del Nepal sono riusciti a eludere i controlli e a fuggire dal campo militare con tutto il loro armamento. Sette guerriglieri maoisti, accampati in un centro satellite a Yangsila, nel distretto di Morang nel Nepal orientale, hanno lasciato i loro rifugi venendo meno agli accordi di collaborazione con le forze Onu.
I miliziani avevano invitato le truppe Onu a rimandare i controlli ad una fase successiva, chiedendo prima di poter risolvere tutte le questioni politiche. Una prima serie di ispezioni, conclusa quattro mesi fa, ha portato al censimento delle armi a disposizione dei miliziani. La seconda fase – cominciata nel campo militare di Yangsila – prevedeva il censimento dei combattenti ma è stata posticipata a data da definirsi.
Il nuovo incidente arriva in una fase in cui la procedura di conteggio delle milizie maoiste ha raggiunto un punto morto, per le persistenti divisioni fra le forze Onu e i combattenti. Alto è il rischio che non si riesca a centrare l’obiettivo entro i due anni prefissati, come stabilito dal consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Il partito comunista nepalese per oltre un decennio ha lottato contro l’esercito di re Gyanendra per creare una repubblica comunista; ma dopo le dimissioni del re ha aderito all’accordo politico dei principali partiti del Paese, accettando di deporre le armi sotto il controllo dell’Onu.