10/01/2007, 00.00
INDIA
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Militanti indù bloccano con la forza un presunto “matrimonio misto”

Armato di spade e tridenti, un gruppo ha fatto irruzione in un ufficio matrimoniale del Madhya Pradesh per impedire il matrimonio fra un cristiano ed una donna che essi dichiarano essere indù. Lei afferma di essere animista e minaccia il suicidio.
Delhi (AsiaNews/Agenzie) – Un gruppo composto da militanti nazionalisti ha fatto irruzione nell’Ufficio matrimoniale di Jabalpur, nello Stato centrale del Madhya Pradesh, per impedire l’unione fra una donna - che loro dichiarano indù - ed un cristiano. Dopo aver interrotto la cerimonia, hanno dichiarato che non verranno più tollerate attività anti-indù sul suolo dell’Unione.
 
Il gruppo - armato di spade, tridenti e bastoni – ha bloccato la settimana scorsa il matrimonio di Meena Gond e Peter Abraham perché “parte di un complotto cristiano che mira a convertire gli indù”. Sudhir Agrawal, leader del movimento nazionalista Dharam Sena, dice: “Per più di un secolo non ci siamo mai mossi contro le conversioni ad opera dei cristiani, ma ora siamo organizzati e non intendiamo tollerarne altre”.
 
Nel caso specifico, Sena aggiunge: “Quell’uomo ha circuito Meena. Le ha promesso soldi ed una vita migliore, ma il suo vero scopo è un matrimonio di conversione: vogliono accrescere il numero dei loro fedeli rubandoli all’induismo”.
 
Eppure, la famiglia di Meena Gond spiega che la donna non è indù. Il fratello, Radhe Gond, spiega: “Non siamo indù e non abbiamo mai adorato le divinità indù in casa”. Per Patras Gond, un anziano tribale che vive nell’area e conosce bene la famiglia, questa è la verità: “La maggior parte di noi è sempre stata animista, e molti lo sono tuttora. Alcuni sono divenuti con il tempo cristiani, altri hanno adottato l’induismo, ma non loro”.
 
Per gli attivisti, invece, la famiglia è indù ma non lo sa. Dilip Singh Ju Deo, leader del partito  nazionalista Bharatya Janata Party (Bjp, al governo nello Stato), “quello che i Gond chiamano animismo è in realtà un induismo ancestrale. Per i tribali, persone ordinarie, è infatti impossibile capire la vastità dell’induismo. I missionari hanno sfruttato questa ignoranza e li hanno convertiti. Questo matrimonio è solo l’ultimo esempio”.
 
Per i leader cristiani dello Stato, l’accaduto è “oltraggioso” e dimostra come “governo ed agenzie para-governative non vogliono difendere la minoranza cristiana che vive qui”.
 
La famiglia di Meena spera di salvare l’unione. La stessa futura sposa, disabile, ha spiegato in televisione che “Peter è l’unico uomo che mi abbia mai amata ed abbia dimostrato il desiderio di prendersi cura di me. Questi indù hanno infranto i miei sogni di felicità ed hanno minacciato di ucciderlo se ci sposiamo in segreto. A me è rimasto solo il suicidio”.
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