Migranti in rivolta: proteste nel Zhejiang, arresti nel Guizhou
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Rimane alta la tensione nel Zhejiang, dove nei giorni scorsi per 3 giorni ci sono state proteste e scontri fra migranti e forze dell’ordine. Intanto la polizia ha arrestato 100 persone per le rivolte avvenute a Wengan (Guizhou) alla fine di giugno, dopo la scoperta del corpo di una ragazza nel fiume.
Nel Zhejiang, nella contea di Yuhuan, l’incidente è scoppiato il 10 luglio scorso. Secondo una versione ufficiale, un migrante di nome Zhang si è lamentato con le autorità per “aver sbattuto contro un muro”. Con ogni probabilità egli era stato picchiato dai suoi datori di lavoro in una delle tante dispute che attraversano il mondo dei lavoratori migranti, i cui diritti sul lavoro non sono rispettati. La polizia ha deciso di portare Zhang all’ospedale, perché fosse curato, ma sulla strada hanno incontrato una folla di migranti inferociti che li hanno fermati, hanno messo fuori uso 6 moto della polizia e hanno cominciato a lanciare pietre. Il racconto ufficiale non dice quante persone hanno attaccato i poliziotti, ma conclude dicendo che 23 persone sono state arrestate.
La polizia di Wangan (Guizhou) ha reso noto da parte sua di aver arrestato 100 persone che hanno partecipato alle dimostrazioni e violenze in cui sono state bruciate la sede del Partito, due uffici della polizia e 40 auto governative (v. foto). Secondo le autorità 39 egli arrestati appartengono a gruppi criminali.
Le proteste hanno coinvolto 30 mila persone e sono scoppiate dopo che la polizia ha trovato nel fiume il cadavere di una ragazza 15enne e ha stabilito che essa è morta per annegamento. I genitori accusano invece i figli di alcuni capi del partito e del governo locale di aver violentato la loro figlia ed averla poi gettata nel fiume.
Per cercare di contenere le proteste, le autorità provinciali, il capo del partito e il sindaco di Wengan sono stati licenziati. Il capo della polizia ha confessato che Wengan ha una lunga storia di violenze e corruzione delle autorità contro la popolazione.
La corruzione del Partito, gli espropri di terreni e lo sfruttamento dei lavoratori migranti sono la causa di decine di migliaia di rivolte ogni anno. Il governo ha promesso che, a poche settimane dalle Olimpiadi, non permetterà che vi siano proteste, sommosse e petizioni.
06/10/2020 13:05