17/12/2008, 00.00
PALESTINA
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Migliaia di pellegrini a Betlemme per Natale. Ma resta difficile la vita dei cristiani

Il Custode di Terra Santa, padre Pizzaballa: è l’esito della maggior sicurezza e del “grande impegno della Chiesa nel mondo”. Il sindaco di Betlemme auspica che la ripresa economica fermi l’esodo degli abitanti. Ma per la minoranza cristiana il problema non è solo di carattere economico. L’augurio del Custode: il Natale annuncia che “c’è ancora speranza per tutti!”. Intanto cresce l’attesa per la visita del Papa.
Betlemme (AsiaNews) - “Il fatto che quest’anno tanti pellegrini si uniranno a noi nelle liturgie di Natale è un segno che ci rende ancor più certi di non essere soli a cercare Gesù”. Padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, commenta così il boom dei pellegrinaggi per le feste natalizie.
 
L’affluenza di turisti stranieri aveva subito le conseguenze del riacutizzarsi del conflitto israelo-palestinese. Il 2008 ha registrato un inversione di tendenza. Padre Pizzaballa dice ad AsiaNews che questo “è stato veramente un anno particolare per tutti: numeri mai visti prima, molto più grandi di quelli registrati nel 2000. Durante l’estate a Betlemme c’è stato un picco di visite e negli alberghi non c’erano più posti. È stato un periodo felice legato anche al fatto che a Betlemme i prezzi sono più bassi che a Gerusalemme per cui molte agenzie turistiche hanno inserito con più facilità la città nei loro tour”.
 
Le autorità palestinesi calcolano che entro la fine dell’anno i visitatori stranieri nella West Bank toccheranno quota 1,6 milioni, quasi il doppio rispetto al 2007. Il ministero dell’informazione dichiara che la nuova ondata di pellegrinaggi ha creato 12mila nuovi posti di lavoro. La municipalità di Betlemme riporta che i 19 hotel di Betlemme hanno prenotazioni garantite sino a fine gennaio 2009.
 
Padre Pizzaballa è certo che “sull’incremento dei pellegrinaggi ha influito il fatto che non si parla più, o si parla molto meno della Terra Santa in chiave di conflitto e tensione. Questo è stato un fatto positivo perché il ‘desiderio accumulato’ di venire qui tornasse ad esprimersi”. Ma non è solo la sicurezza ad aver spinto tante persone a visitare i luoghi della vita di Gesù. Il Custode aggiunge anche “il grande impegno della Chiesa nel mondo. Parroci, comunità, vescovi e conferenze episcopali hanno invitato i loro fedeli a tornare a visitare la Terra Santa. Aggiungiamo il lavoro costante della Custodia e si comprende a pieno l’anno felice che abbiamo vissuto per quanto riguarda i pellegrinaggi. Per un cristiano venire in Terra Santa ha un duplice aspetto. C’è l’importanza che la Terra Santa riveste in sé: per un cristiano recarsi qui in pellegrinaggio è una necessità. E c’è la solidarietà verso le comunità locali, il desiderio di far sentire a chi vive qui la vicinanza di tutta la Chiesa”.
 
Il sindaco di Betlemme Victor Batarseh dichiara che la città attende per i giorni attorno al 25 dicembre circa 30mila visitatori, a cui aggiungere altri 22mila in occasione delle festività del Natale ortodosso. Tra i principali beneficiari di questo afflusso di turisti stranieri ci sono artigiani, commercianti e albergatori, per lo più palestinesi. “È la differenza tra l’inferno e il paradiso” afferma un imprenditore che per l’ottimismo ha aperto un ristorante affianco alla chiesa della Natività.
 
Batarseh auspica che la ripresa dell’economia convinca gli abitanti della città a rimanere invertendo così la tendenza che negli ultimi anni ha visto partire soprattutto la popolazione cristiana. I dati rivelano che il 40% dei 32mila abitanti della città sono cristiani ed i restanti sono musulmani. Ma dal 1950 ad oggi la presenza dei cristiani è calata del 90%.
 
Anche padre Pizzaballa auspica che la ripresa economica possa arginare l’esodo dei cristiani da Betlemme, ma aggiunge: “Il problema non è solo di carattere economico, anche se rimane uno dei principali problemi. C’è tutta una concomitanza di motivi non solo legati alla mancanza di lavoro. La costruzione del muro e la difficoltà agli spostamenti è un altro elemento. Il loro numero sempre più ridotto porta di conseguenza anche a una riduzione del ruolo pubblico dei cristiani. Tutti questi aspetti facilitano la tentazione ad andarsene. Oltre alla ripresa economica ci vuole anche una ripresa delle relazioni di vita e questo aspetto per ora manca”. 

La notizia della visita del Papa in Terra Santa prevista per maggio è già sulla bocca di tutti. Il Custode afferma che appena sono apparse le prime voci sui media, l’attesa tra i membri delle comunità cristiane ha iniziato a crescere. La speranza di poter accogliere Benedetto XVI è forte.

“Sostenere la speranza - dice padre Pizzaballa - è il compito più grande nella situazione in cui ci troviamo. Anche per questo il messaggio di Natale si conclude con l’affermazione: ‘C’è ancora speranza per tutti!’”. Il Custode spiega che “ si tratta di un invito anzitutto per i cristiani di Terra Santa. A Betlemme sono sempre meno e soffrono la frustrazione e la durezza delle condizioni in cui vivono. Con gli auguri di Natale voglio ricordare che il miracolo che avviene è un invito, nonostante tutto, a rinnovarci e a rinnovare il nostro desiderio. Il fatto che quest’anno tanti pellegrini si uniranno a noi nelle liturgie di Natale è un segno che ci rende ancor più certi di non essere soli a cercare Gesù”.

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