26/12/2004, 00.00
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Migliaia di morti per una serie di scosse e di onde marine nel sud est asiatico

Il bilancio delle vittime è destinato a salire, mentre ora dopo ora si scoprono corpi senza vita.

Colombo (AsiaNews/Agenzie) - Onde marine gigantesche e una serie di scosse hanno colpito un'area vastissima dell'oceano Indiano, uccidendo oltre 1000 persone nell'Asia del sud e nell'oriente. Il potente terremoto ha colpito la zona stanotte, producendo un tsunami (maremoto) che ha affogato centinaia in India e Sri Lanka. In Indonesia migliaia di persone sono in fuga, mentre in Thailandia, nella zona turistica del sud, centinaia di corpi sono stati trascinati via dalle onde.

Il terremoto, di intensità 8.5, è iniziato verso le 7.59 del mattino (l'1.59 di notte ora italiana), intorno alla zona nord dell'isola di Sumatra, diffondendo poi le onde mortali, insieme ad altre scosse nelle isole Andaman e nell'oceano Indiano.

Una muraglia d'acqua alta fino a 10 metri ha sommerso le coste dell'Indonesia, dello Sri Lanka, dell'India, fino all'isola di Phuket, nel sud della Thailandia, facendo almeno 650 morti. Il Primo ministro Thaksin Shinawatra ha commentato con dolore: "Nel nostro paese non era mai accaduto nulla di simile".

Questo terremoto sembra essere il più grande, dopo quello del 1965. I geofisici affermano che si è trattato di una serie di terremoti lungo la stessa linea geologica. L'area più colpita è la zona turistica del sud e dell'est dello Sri Lanka, dove molti hotel sono stati sommersi.

Il Centro nazionale per i disastri dello Sri Lanka ha detto che si temono oltre 500 morti. Un rappresentante del governo ha detto che nella zona est, a Trincomalee, 3 mila persone sono senza casa e almeno 6 villaggi sono stati distrutti.

Lungo la costa dell'India del sud, si contano già almeno 74 morti. Ma responsabili del governo dicono che 400 pescatori sono dispersi, forse sommersi dalle onde. A Chennai, la capitale del Tamil Nadu (la ex Madras), vi sono per ora 34 morti e 14 feriti nell'ospedale.

Molti morti si contano anche nel distretto di Prakasam, nello stato dell'Andhra Pradesh e nel distretto di Machalipatnam, portando il bilancio dei morti a 40. 

Le onde hanno colpito anche le isole Maldive, i cui atolli, pieni di turisti, sono poco sopra il livello del mare. Due terzi della capitale, Male, è allagata.

Il più violento tsunami che si ricordi è stato quello del 17 luglio 1998, quando tre ondate sommersero le coste della zona nord deella Papua Nuova Guinea, uccidendo 2500 persone.

Quello di oggi ha ucciso almeno 65 persone nella provincia di Aceh, nella zona nord dell'isola di Sumatra (Indonesia). La maggoranza delle vittime è annegata fra le onde, mentre centinaia di case sono state trascinate dall'acqua.

Gli scienziati indonesiani dicono che l'epicentro del sisma è a 149 km dalla costa sud di Sumatra e affermano che l'intensità misurata è del 6.8 Richter.

I locali dicono che le onde, alte fino a 5 metri, hanno colpito anche le case, uccidendo 9 persone, causando danni, mentre migliaia di persone, prese dal panico, fuggono su zone più alte. In alcune aree gli edifici sono crollati e l'acqua arriva fino al petto.

In Thailandia, nell'area turistica di Phuket, almeno una persona è morta, 4 sono disperse e 100 ferite. Le onde alte fino a 10 metri, si sono abbattute sulle spiagge e sugli hotel, in uno dei momenti più alti di turismo. 

Nella provincia sud di Phang Nga, sono morte più di 10 persone, 100 sono ferite o disperse.

Il Primo ministro ha ordinato l'evacuazione dell'area colpita nelle 3 provincie del sud, compresa la zona di Phuket.

Il bilancio dei morti nell'intera area del sud est asiatico è destinato a crescere: ora dopo ora si scoprono o si recuperano nuovi corpi annegati per la forza delle onde.

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