Migliaia di attivisti vogliono “buttare via Ma” e salvare l’autonomia di Taiwan
Fra 4 mesi vi saranno le elezioni presidenziali. Il Dpp concorre con Tsai Ing-wen, prima donna candidato alla presidenza; il Kmt con Ma Ying-jeou al suo possibile secondo mandato. I sondaggi li danno uguali per ora.
Taipei (AsiaNews/Agenzie) – Almeno 1000 attivisti hanno manifestato ieri nella capitale dell’isola accusando il presidente Ma Ying-jeou di svendere la sovranità di Taiwan a Pechino. Uno degli slogan usati dagli attivisti era: “Butta via Ma, salva Taiwan”.
Il rally avviene a 4 mesi circa dalla elezioni presidenziali ed è una specie di varo della campagna del Dpp (il Partito democratico e progressista), che in passato ha cercato perfino di dichiarare l’indipendenza dalla Cina.
Da un punto di vista formale, Taiwan, dal 1949 sede del governo dell’antica “Repubblica di Cina”, gode di un grande autonomia e ricchezza. Ma per Pechino, Taiwan è considerata “un’isola ribelle” che attende di essere riportata – anche con la guerra - nell’ovile della Repubblica popolare cinese.
Da alcuni anni, il partito di Ma, il Kuomintang (Kmt), sta attuando una politica di distensione fra Taipei e Pechino, che ha portato a maggiori comunicazioni e facilitazioni negli investimenti reciproci. Ma il Dpp accusa il Kmt di aver svenduto la sovranità di Taiwan in cambio di benefici economici che hanno favorito solo le classi più ricche dell’isola.
Ma Ying-jeou – che si candida per la seconda volta – sfiderà la presidente del Dpp, Tsai Ing-wen, prima donna candidato alla presidenza. Finora i sondaggi danno parità di gradimento ai due.
Il rally avviene a 4 mesi circa dalla elezioni presidenziali ed è una specie di varo della campagna del Dpp (il Partito democratico e progressista), che in passato ha cercato perfino di dichiarare l’indipendenza dalla Cina.
Da un punto di vista formale, Taiwan, dal 1949 sede del governo dell’antica “Repubblica di Cina”, gode di un grande autonomia e ricchezza. Ma per Pechino, Taiwan è considerata “un’isola ribelle” che attende di essere riportata – anche con la guerra - nell’ovile della Repubblica popolare cinese.
Da alcuni anni, il partito di Ma, il Kuomintang (Kmt), sta attuando una politica di distensione fra Taipei e Pechino, che ha portato a maggiori comunicazioni e facilitazioni negli investimenti reciproci. Ma il Dpp accusa il Kmt di aver svenduto la sovranità di Taiwan in cambio di benefici economici che hanno favorito solo le classi più ricche dell’isola.
Ma Ying-jeou – che si candida per la seconda volta – sfiderà la presidente del Dpp, Tsai Ing-wen, prima donna candidato alla presidenza. Finora i sondaggi danno parità di gradimento ai due.
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