Metropolita di Mosca: il Papa spinge alla missione comune con gli ortodossi
Mons. Tadeus Kondrusiewicz dice che esistono nuove condizioni per un dialogo fra cattolici e ortodossi: la lotta al secolarismo aggressivo; il rispetto della vita umana; il valore della famiglia; il no al sacerdozio alle donne.
Roma (AsiaNews) L'obiettivo primario di Benedetto XVI è testimoniare insieme agli ortodossi il Vangelo per combattere il "secolarismo aggressivo" della società contemporanea. Lo ha detto mons. Tadeus Kondrusiewicz, metropolita cattolico a Mosca, dopo una udienza privata col papa oggi in Vaticano.
"Il pontefice ha a cuore la situazione dei cattolici in Russia - rivela Kondrusiewicz ad alcuni giornalisti e ha sottolineato l'importanza della testimonianza comune, ortodossi e cattolici, del Vangelo e di valori morali per combattere il secolarismo aggressivo" che dilaga nelle nostre società.
Durante l'udienza Kondrusiewicz ha presentato al papa i primi 2 volumi dell'Enciclopedia cattolica in lingua russa. "Il pontefice racconta divertito il metropolita - li ha presi in mano è ha iniziato a leggere qualche parola in russo".
Kondrusiewicz, pastore dell'arcidiocesi della Madre di Dio nella capitale russa, è a Roma come guida del primo pellegrinaggio di cattolici russi dopo la morte di Giovanni Paolo II. "Ieri, giorno del compleanno del defunto pontefice, abbiamo celebrato la messa vicino alla sua tomba racconta e nella mia omelia ho pregato affinché papa Woytjla permetta a Benedetto XVI di realizzare il sogno di visitare Mosca". È dello stesso parere mons. Stanislao Rylko, presidente del Pontificio consiglio per i laici che, riferisce Kondrusiewicz, incontrando ieri i fedeli russi ha detto: "l'opera di Giovanni Paolo II sarà d'aiuto al suo successore per andare a Mosca".
Intanto sono i fedeli russi a venire dal papa. Ieri all'udienza generale in piazza San Pietro, Benedetto XVI ha salutato in russo i pellegrini presenti. "Tutti erano commossi dice il vescovo alcuni piangevano e dicevano: 'papa ti aspettiamo in Russia'".
L'arcivescovo ribadisce l'esistenza oggi di "nuove condizioni" per un avvicinamento con il patriarcato ortodosso di Mosca, ostile al Vaticano e ai cattolici per la loro presunta opera di proselitismo in Russia. "La situazione deve maturare afferma ma il clima è meno teso". Kondrusiewicz spiega che molti ortodossi vedono già diversi punti in comune con l'insegnamento di papa Ratzinger: "la ferma posizione sul sacerdozio delle donne, il valore della famiglia, il problema del rispetto della vita umana; queste sono basi da cui poter partire". Secondo il metropolita però questo non basta: "Bisogna prima lavorare insieme agli ortodossi dal punto di vista teologico e definire cosa significa 'proselitismo', 'libertà religiosa', per poi procedere su un cammino comune". Su questi temi lavora da tempo una commissione mista, istituita dopo la prima vista a Mosca (febbraio 2004) del card. Walter Kasper, presidente del Pontificio consiglio per l'unità dei cristiani . La commissione si è occupata finora di alcuni casi di proselitismo.
In ultimo il metropolita si è soffermato sulla situazione dei cattolici in Russia. Fra i problemi vissuti dalla comunità cattolica vi è anzitutto la carenza di sacerdoti di origine russa, causata dai decenni di ateismo promosso dal regime sovietico. Il 90% dei sacerdoti presenti sono di origine straniera. Un altro problema è la mancanza di chiese: molti edifici religiosi che appartenevano ai cattolici, durante il regime sovietico sono stati confiscati dallo stato e non ancora restituiti.
In serata mons. Kondrusiewicz e i suoi fedeli hanno partecipato all'adorazione del SS. Sacramento nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Durante l' adorazione eucaristica sono state lette alcune preghiere in lingua russa.