Media e cittadini contro la nuova censura dei media cinesi
Crescono le critiche per la nuova legge che imbavaglia l'informazione su disastri naturali e pericoli pubblici. Esperti: così ogni voce sarà presa per vera e si diffonderà solo il caos.
Pechino (AsiaNews/Rfa) Cresce in Cina il dibattito tra gli addetti ai lavori e gli utenti dei siti web sul progetto di legge per la pubblicazione di notizie su calamità naturali e disastri pubblici.
La nuova legge vieta ai media di pubblicare notizie su "situazioni di emergenza" prima delle dichiarazioni dei responsabili locali, con multe da 50 a 100 mila yuan (5-10 mila euro) per i trasgressori. Ci rientrano notizie come esplosioni nelle miniere, disastri ambientali, pericoli per la salute pubblica e persino gli scontri tra contadini e polizia. La nuova normativa riguarda anche la stampa estera, compresa quella di Hong Kong.
"E' molto pericoloso commenta l'editoriale di un blog di Hong Kong usare la legge per dare al governo il controllo sulla pubblicazione delle notizie". Sullo stesso blog i lettori definiscono la nuova legge "ridicola" e dimostrazione che "qualcuno ancora non comprende il ruolo dei media nella società".
Se non ci saranno più tempestive notizie su simili sciagure "ci sarà il caos commenta lo scrittore Zan Aizong perché la popolazione crederà vera ogni voce. Questo [risultato] è ancora meno desiderabile per il Governo".
Lo Stato risponde Cui Keqing, esperto per il Consiglio di Stato vuole garantire "l'accuratezza" delle notizie.
Ma "l'abitudine di diffondere notizie poco certe, tra i media, è commenta lo scrittore indipendente Liu Xiaobo conseguenza dello stretto controllo sull'informazione [già] praticato dal Governo. La prima preoccupazione dei governanti è il modo per coprire quanto accade e impedire la diffusione delle notizie".
"Il Governo ricorda ancora Liu è stato costretto a una maggior trasparenza [nell'informazione] dopo lo scandalo per avere celato notizie sulla [diffusione della] SARS, e di nuovo dopo il disastroso inquinamento del fiume Songhua, proprio per impedire il caos conseguente alle voci".
"L'attuale sistema pubblico di informazione osserva Zan è del tutto inefficace. Nessuno risponde ai numeri telefonici che debbono dare informazioni e i funzionari a ciò designati sono introvabili". "Per esempio, addetto all'informazione per l'Agenzia per la protezione ambientale statale è Pan Yue. Ma se chiami il suo numero, non troverai mai qualcuno con questo nome". (PB)
27/12/2016 10:50