Media e Chiesa non riescono a collaborare
Manila (AsiaNews) I media filippini e la Chiesa ancora non riescono a collaborare. La stampa del Paese, concentrata sul lato scandalistico delle problematiche legate alla Chiesa, contribuisce alla diffidenza dei religiosi, che sempre più raramente concedono interviste e portano i media a conoscenza dei propri progetti. Questa la situazione dei rapporti Chiesa-media nelle Filippine, emersa dall'intervista di AsiaNews con l'ex ambasciatore presso il Vaticano, Tita de Villa, coordinatrice del Congresso del clero da poco conclusosi nella capitale.
"Gli articoli tendono ad evidenziare gli scandali piuttosto che le reali problematiche che la Chiesa vorrebbe comunicare al pubblico". Il riferimento più recente è ai servizi sul calo delle vocazioni nel Paese che da alcuni media è stato imputato agli scandali sessuali che hanno coinvolto i vescovi Yalung e Bacani. "Come vede commenta - nonostante le nostre intenzioni di apertura e disponibilità, ci scontriamo con ostacoli oggettivi". "Per acquistare più fama e fare scalpore, i giornalisti, soprattutto giovani, enfatizzano alcuni aspetti e ne omettono altri - spiega l'ex ambasciatore cosicché le persone legate alla Chiesa sono diffidenti nel rilasciare interviste e rimangono sempre sulla difensiva".
Questo spiega anche le disposizioni nei confronti della stampa che sono state prese durante il recente Congresso del clero. I giornalisti hanno avuto accesso solo alle tre conferenze stampa tenute dall'arcivescovo di Manila, Gaudencio Rosales e dal vescovo Luis Tagle. Ai partecipanti sono state distribuite copie di tutti gli interventi mentre i media ne hanno ricevuti solo due. Da questo i giornali hanno subito dedotto che gli argomenti trattati erano molto delicati e quindi la Chiesa volesse tenerli nascosti all'opinione pubblica. "Questo non è vero", ha detto de Villa, "la scelta di limitare la presenza dei media al Congresso è stata dettata dal timore che questi potessero interferirne i lavori. Ci sono eventi che diventano impraticabili con i giornalisti che girano qua e là".
Il Vaticano ha spesso ripetuto l'importanza della comunicazione nella missione della Chiesa, specialmente in un mondo come quello moderno. Il Papa stesso ha dichiarato che i media giocano un ruolo primario nella comunicazione sociale e che la Chiesa deve coinvolgerli nel proprio lavoro.
"Speriamo che prima o poi si possa realizzare una collaborazione tra comunicatori e religiosi, entrambi impegnati al servizio della società", ha concluso de Villa.
13/07/2004