Media cinesi, il veto alla risoluzione Onu contro Damasco "per il bene della popolazione"
I principali quotidiani vicini al governo comunista evidenziano la sfiducia verso il blocco occidentale. Pechino si comporta in modo "responsabile" e guarda al bene del popolo siriano. Il blocco imposto da Russia e Cina in seno al Consiglio di sicurezza condannato da Stati Uniti. Intanto in Siria si continua a combattere e a morire.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) - I media di Stato cinesi difendono con forza la decisione adottata da Pechino, che ha bloccato una risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu in cui si chiedeva al presidente siriano Bashar al-Assad di dimettersi. L'interevento del blocco Occidentale in Afghanistan, Iraq e, più di recente, in Libia mostra - secondo i quotidiani del Dragone - gli errori causati dall'uso della forza nel tentativo di rovesciare i regini al potere. Il tutto a due giorni dall'ultima strage - secondo gli attivisti dell'opposizione, ma mancano fonti indipendenti - a Homs del 4 febbraio scorso: durante un bombardamento dell'esercito siriano sarebbero morte almeno 250 persone. Ieri, intanto, si sono registrati violenti combattimenti tra soldati e disertori in diverse aree del Paese, con un bilancio complessivo di 59 morti, tra cui circa 28 civili.
Per la seconda volta in pochi mesi, Russia e Cina hanno posto il veto a una risoluzione delle Nazioni Unite, in cui si condanna la sanguinosa repressione in Siria. La scelta ha provocato durissime reazioni di tutte le nazioni occidentali e ha suscitato il rammarico del Segretario generale Onu Ban Ki-moon, per un voto che "indebolisce il ruolo dell'Onu e della comunità internazionale". Susan Rice, ambasciatore Usa alle Nazioni Unite, ha detto di essere "disgustata" dalle decisioni di Pechino e Mosca e aggiunge che "ogni altro bagno di sangue macchierà le loro mani".
I media di Stato cinesi, al contrario, difendono strenuamente la posizione di Pechino. Il quotidiano ufficiale People's Daily, in un editoriale a firma di “Zhong Sheng” - pseudonimo che sta per la "voce della Cina" - evidenzia la sfiducia dei cinesi verso l'Occidente. L'articolista denuncia che "la situazione in Sira continua a peggiorare e il numero dei feriti civili continua a salire". Egli precisa che "il veto non significa" sostenere lo status quo e il perdurare delle violenze. Tuttavia, aggiunge, è la Cina, e non i suoi critici in Occidente, a comportarsi in modo "responsabile" per il bene del popolo siriano.
La posizione del People's Daily è condivisa da altri giornali cinesi di primo piano fra cui il Liberation Army Daily (vicino all'esercito) e il semi-ufficiale Global Times, con una visione "nazionalista" sui principali temi di politica internazionale, che parla di "opinioni ostili dell'Occidente nei confronti della Cina".
Per la seconda volta in pochi mesi, Russia e Cina hanno posto il veto a una risoluzione delle Nazioni Unite, in cui si condanna la sanguinosa repressione in Siria. La scelta ha provocato durissime reazioni di tutte le nazioni occidentali e ha suscitato il rammarico del Segretario generale Onu Ban Ki-moon, per un voto che "indebolisce il ruolo dell'Onu e della comunità internazionale". Susan Rice, ambasciatore Usa alle Nazioni Unite, ha detto di essere "disgustata" dalle decisioni di Pechino e Mosca e aggiunge che "ogni altro bagno di sangue macchierà le loro mani".
I media di Stato cinesi, al contrario, difendono strenuamente la posizione di Pechino. Il quotidiano ufficiale People's Daily, in un editoriale a firma di “Zhong Sheng” - pseudonimo che sta per la "voce della Cina" - evidenzia la sfiducia dei cinesi verso l'Occidente. L'articolista denuncia che "la situazione in Sira continua a peggiorare e il numero dei feriti civili continua a salire". Egli precisa che "il veto non significa" sostenere lo status quo e il perdurare delle violenze. Tuttavia, aggiunge, è la Cina, e non i suoi critici in Occidente, a comportarsi in modo "responsabile" per il bene del popolo siriano.
La posizione del People's Daily è condivisa da altri giornali cinesi di primo piano fra cui il Liberation Army Daily (vicino all'esercito) e il semi-ufficiale Global Times, con una visione "nazionalista" sui principali temi di politica internazionale, che parla di "opinioni ostili dell'Occidente nei confronti della Cina".
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