Matrimoni misti, una speranza di pace per il Mindanao
Manila (AsiaNews) – I matrimoni misti possono “aiutare il processo di pace a Mindanao”. Difficoltà e incomprensioni “non mancano”, ma attraverso la vita in comune “i problemi si possono affrontare e superare”. La testimonianza arriva da una coppia di sposi dell’isola nel sud delle Filippine, che ha saputo vincere le ritrosie delle rispettive famiglie di origine e costruire nel tempo un rapporto solido, dal quale sono nate due figlie di 13 e 8 anni.
Armand Nocum, ex seminarista e con un passato da giornalista, di fede cattolica e Annora Sahia, infermiera musulmana Tausug, si augurano che la loro storia possa essere “esempio per tutti gli abitanti della regione”, che ancora oggi è segnata da una violenza settaria che semina morte e distruzione. Una testimonianza che non passa solo attraverso la vita coniugale, ma che ha dato vita a progetti concreti a favore della pace, fra i quali Books 4 Guns (libri al posto delle pistole); esso si propone di donare un libro a bambini che hanno conosciuto, finora, solo la logica della guerra e delle armi. Ma ancor più dei libri, sottolinea la coppia, è importante garantire “il cibo, un mezzo che permette di riunire le persone attorno alla tavola, superando confini e divisioni”.
Oggi Armand e Annora sono proprietari di un piccolo ristorante chiamato “Satti Grill House” a Manila, nel quale viene servito cibo della tradizione araba e malaysiana ed è particolarmente apprezzato dagli immigrati di Zamboanga (terra di origine di Armand) e Sulu (città natale di Annora), nella capitale in cerca di occupazione. “Vogliamo inondare – racconta la coppia – il Mindanao di libri e offrire al contempo la possibilità di gustare i cibi della tradizione araba. Perché le generazioni future, un giorno, possano apprezzare più il valore di un buon piatto o un romanzo avvincente, piuttosto che affidarsi alle armi” che causano solo “distruzione”.
La coppia è sposata secondo i due diversi riti cattolico – celebrato da p. Angel Calvo, in prima fila nella promozione del dialogo interreligioso – e musulmano, celebrati il 7 ottobre del 1995. Le due figlie, Ashia Marie e Arizza, studiano alla Holy Spirit School, diretta da suore cattoliche a Quezon City, sobborgo poco distante da Manila e saranno loro – come ribadiscono i genitori, che hanno mantenuto ciascuno la propria religione – una volta maggiorenni a “decidere quale fede professare: sarà una loro libera scelta”.
Un invito alla “pace” e alla costruzione di “ponti” capaci di “unire” i fedeli delle due religioni a Mindanao arriva anche da Juan P. Dayang, presidente dell’Associazione editori filippini, il quale sottolinea che la “cultura incarna il modo di vivere, i valori, le tradizioni alla base delle due società”. Mons. Fernando Capalla, arcivescovo di Davao e membro della Conferenza vescovi-ulema, annuncia un progetto in base al quale verrà identificata un’area nel North Cotabato – teatro di sanguinose guerre in passato – in cui cristiani e musulmani potranno condividere “progetti comuni” a livello “economico e culturale”.