Manila: 36 milioni di euro per controllare le nascite, il no della Chiesa
di Santosh Digal
La Camera dei rappresentanti ha deciso di stanziare la cifra nel budget 2008, perché la crescita della popolazione contrasta i programmi di benessere pubblico. L’opposizione dei vescovi, che chiedono un più forte impegno contro disoccupazione e povertà e promuovono i metodi naturali di controllo delle nascite.
Manila (AsiaNews) – Nonostante la forte opposizione dei vescovi, la Camera dei rappresentanti ha deciso di stanziare nel budget 2008 una cifra pari a 2 miliardi di pesos (oltre 31,6 milioni di euro) per potenziare il programma di controllo delle nascite. Edcel Lagman, presidente della Commissione parlamentare per gli stanziamenti pubblici, ha dichiarato ieri che “è arrivato il momento di affrontare questo problema”.
Lo scorso mese, la Conferenza episcopale filippina si era pronunciata con forza contro questa decisione, ed aveva chiesto che la stessa somma venisse destinata a risolvere il problema della povertà e quello della disoccupazione. Secondo Lagman, invece, “è necessario affrontare la crescita annua della popolazione, pari al 2,6 %, perché questa contrasta con i programmi di salute pubblica ed istruzione, impiego ed ecologia”.
I fondi, ha concluso, “serviranno per promuovere seminari e campagne nazionali sul controllo delle nascite, ma anche per procurare tutti quei prodotti, naturali ed artificiali, che aiuteranno ad ottenere lo scopo. Ognuno sarà libero di scegliere fra metodi naturali od artificiali”.
La Chiesa ha più volte contrastato le iniziative di Manila a favore del controllo artificiale delle nascite. Soprattutto nella zona meridionale del Paese, i cattolici si sono impegnati per promuovere quei metodi di pianificazione familiare naturale – come il famoso metodo Billings – che hanno dato ottimi frutti.
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