Manila, card. Tagle: Onore e integrità contro la corruzione endemica
Manila (AsiaNews/Cbcp) - Un richiamo "all'onore e all'integrità" in qualunque ambito della vita, familiare e professionale; l'invito a occuparsi dei poveri; un duro attacco alle truffe perpetrate dalla classe dirigente filippina attraverso il sistema detto "pork barrel", fonte di corruttela e malaffare. È quanto ha sottolineato ieri l'arcivescovo di Manila, il card Luis Antonio Tagle, alle centinaia di migliaia di persone scese in piazza per protestare contro il Fondo prioritario per l'assistenza allo sviluppo (Pdaf), meglio conosciuto come "pork barrel system". Assieme al porporato hanno manifestato attivisti cattolici, esponenti della società civile, laici, mentre il governo del presidente Aquino ha cercato fino all'ultimo di smorzare i toni della protesta assicurando provvedimenti urgenti.
Il Fondo prioritario per l'assistenza allo sviluppo (Pdaf) è un fondo a titolo discrezionale, assegnato ai membri del Congress (i parlamentari) per finanziare progetti, enti o associazioni, anche se in realtà sarebbe stato usato per intascare denaro pubblico e perpetrare il voto di scambio. Creato nel 1990 come Fondo per lo sviluppo nazionale (Cdf), esso è di fatto affidato alla classe politica e dirigente per sostenere progetti di piccola scala o di beneficio pubblico, che esulano dal programma nazionale più ampio delle infrastrutture. Ribattezzato "pork barrel", il sistema di finanziamento è stato oggetto di fortissime critiche a causa di abusi, corruzione e malaffare nell'uso di miliardi di pesos (in particolare nel 1996 e in questo 2013).
Parlando in una piazza di Manila gremita da 350mila persone, che hanno risposto all'invito partecipando alla "Million March", il card. Tagle ha invitato i concittadini a mostrare il senso "dell'onore". Rivolgendosi anche alle centinaia di migliaia di espatriati, egli ha chiesto più "onestà e patriottismo"; sentimenti che coinvolgono tutti, a prescindere dalla religione di appartenenza, e che vanno mostrati "nei luoghi di culto, nelle moschee e in chiesa".
Infine, l'arcivescovo di Manila ha auspicato la rinascita di un vero spirito di "cooperazione" che riguarda non solo i cittadini ma pure la classe dirigente, nel suo sistema di governo e nelle direttive che da essa emanano. Egli ha bollato la pratica del pork barrel come "lacerante" e, da attento osservatore del sociale e dei problemi dei più poveri, ha invitato a occuparsi con più decisione di poveri e ultimi.
Assieme al porporato hanno marciato giovani attivisti cattolici, laici e gruppi impegnati nel sociale. Mons. Antonio Ledesma, arcivescovo di Cagayan de Oro, definisce lo scandalo fondi come "gravissimo atto immorale", che va sradicato per il bene del Paese. Una presa di posizione durissima contro l'esecutivo guidato dal presidente Benigno Aquino, salito al potere nel 2010 grazie a una campagna elettorale contro la corruttela e sul buongoverno. Nei giorni scorsi il capo di Stato ha promesso cambiamenti nella gestione e distribuzione dei fondi; ma per i critici - gruppo attivisti e chiesa cattolica - si è trattato solo di un annuncio di facciata, con l'obiettivo di indebolire le posizioni dei manifestanti e impedire dimostrazioni di massa contro la sua amministrazione.