Mancanza di controlli e sete di guadagno dietro ai 100 avvelenati di Panama
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – I 100 morti provocati, a Panama, da uno sciroppo per la tosse cinese sono la più drammatica, e più recente, dimostrazione delle gravissime mancanze cinesi in materia di sicurezza alimentare e di farmaci. Lo scarso controllo, l'inquinamento e le diffuse contraffazioni i motivi all'origine dei fatti.
A Panama ci sono stati oltre 100 morti ufficiali (più di 365 secondo altre fonti) e centinaia di avvelenamenti perché nello sciroppo per la tosse, usato specialmente per i bambini, è stato messo un prodotto cinese indicato come glicerina, ingrediente comune nei farmaci: invece conteneva glicoldietilene, un antigelo industriale tossico. Ora Jiang Yu, portavoce del ministro cinese degli Esteri, dice che né la ditta che ha prodotto il tossico (la Taixing Glycerine Factory) né la ditta che l’ha esportato (la CNSC Fortune Way, di proprietà statale) hanno la licenza per produrre e trattare farmaci e conclude che, quindi, non sono state sottoposte ai controlli riservati in Cina ai farmaci.
Ieri il Consiglio di Stato cinese ha lanciato una campagna per un maggior controllo sugli alimenti, dopo che nei giorni scorsi ha ammesso che due ditte cinesi (la Binzhou Futian Biology Technology e la Xuzhou Anving Biology Technology Development Company) hanno esportato negli Stati Uniti glutine di grano e proteine di riso contenenti melamina. E’ una sostanza a basso prezzo usata per la plastica, senza valore nutritivo ma che ha la stessa composizione delle proteine, per cui l’alimento sembra avere più proteine. Quando due mesi fa negli Usa sono morti decine di gatti e di cani nutriti con questo alimento, l’Amministrazione generale per il controllo della qualità, l’ispezione e la quarantena ha risposto che “la Cina non ha nulla a che fare con l’avvelenamento di animali domestici negli Usa”, la Cina “non ha mai esportato grano o glutine di grano negli Usa”. Ora l’ente ha annunciato severi controlli in tutto il Paese. Intanto il Dipartimento Usa per l’agricoltura ha denunciato che il prodotto cinese è stato utilizzato anche nel mangime dato a milioni di polli, pesci, maiali.
Ma il vero problema è che si tratta di “incidenti già visti”: nel 2005 Zheng Xiaoyu, capo della Amministrazione statale per gli alimenti e i farmaci, è stato arrestato per avere ricevuto denaro per approvare farmaci non sperimentati. Ieri i media cinesi hanno annunciato che il processo è imminente: ma non risulta se i 170mila farmaci approvati durante la sua gestione siano stati controllati.
Steve Tsang, esperto dell’università di Oxford, dice che questo è l’esito dell’ideologia comunista, della soppressione statale della religione e degli sforzi di spazzare via la tradizionale morale cinese a vantaggio del mito del profitto economico. “Un governo democratico – osserva – non sarebbe rieletto se è carente nel proteggere l’incolumità fisica dei cittadini, come è successo in Cina” e i media denuncerebbero i casi.
Shi Xianming, specialista di Sicurezza alimentare all’università di Jiaotong a Shanghai, condanna il governo per la scarsa attenzione e l’insufficiente intervento punitivo. “Il governo – dice – non ha adottato pene abbastanza severe per gli illeciti alimentari. La violazioni di legge sono punite in modo lieve, così la gente non se ne preoccupa”.
12/05/2018 08:47