Malaysia: studenti e religiosi musulmani non vogliono i tribunali civili
Dopo il gruppo di avvocati "in difesa" dell'Islam, scendono in campo religiosi e studenti per combattere l'uso dei tribunali civili nel Paese come "via di fuga" dall'Islam. Manifestazioni contro il caso della convertita Lina Joy.
Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) Oltre 50 gruppi di religiosi, studenti e professionisti musulmani hanno deciso di unire le proprie forze per proteggere l'Islam "dagli attacchi dei tribunali civili". I Pembela Islam (Difensori dell'Islam) hanno intenzione di lanciare una campagna nazionale, che attraverso una fitta rete di ulema e esperti religiosi, si batta contro l'uso delle corti civili come "via d'uscita dall'Islam".
Allo stesso scopo solo poche settimane fa si era formato un altro gruppo, di soli avvocati, autodefinitosi Peguam Pembela Islam (Avvocati in difesa dell'Islam).
Al centro della polemica di entrambi i cartelli il caso di Lina Joy: convertitasi al cristianesimo nel 1998, la donna ha chiesto che venisse tolta la parola "Islam" dalla sua carta d'identità (che esprime la religione di appartenenza) prima all'anagrafe e poi alla Corte di appello. Entrambe le istanze hanno rifiutato e ora si attende il verdetto della Corte federale. Il motivo è che Lina Joy, essendo di etnia malay, è considerata "d'ufficio" musulmana e "non può cambiare religione". Tutte le questioni religiose dei malay - anche la loro conversione ad altre religioni - vanno giudicate dalla corte islamica e non dalle leggi generali del Paese.
Di fatto nel Paese esistono due legislazioni: quella islamica e quella costituzionale che spesso entrano in conflitto. Nel caso di Lina Joy è evidente: la Costituzione garantisce la libertà di religione; la legge islamica proibisce la conversione a un'altra religione.
Nel fine settimana a Johor Baru si sono svolte due dimostrazioni contro il caso della Joy. I conservatori islamici temono che se i giudici le consentiranno di abbandonare l'Islam, questo potrebbe aprire le porte a molte altre richieste di musulmani che vogliono cambiare religione. Gli estremisti, inoltre, percepiscono queste battaglie legali come un'offesa all'Islam e alle sue posizioni.
Il segretario generale del Movimento dei giovani musulmani spiega che il Pembela Islam ha programmato "una serie di forum per trasmettere alla comunità musulmana il bisogno di difendere l'Islam".