Madre Teresa: anche in Cina si festeggia la beatificazione
I cattolici cinesi hanno accolto con gioia la notizia della beatificazione di Madre Teresa di Calcutta: informazioni e notizie sulla fondatrice delle Missionarie della carità e sull'imminente appuntamento del 18 ottobre sono circolate su molti siti cattolici e nei bollettini a partire dal luglio scorso. I fedeli cinesi, però, non sono sicuri di poterla festeggiare con una celebrazione in Cina.
Padre Huang Bingzhang, di Shantou, nella provincia del Guangdong, deputato all'Assemblea del Popolo, ha detto a UcaNews di essere convinto che la beatificazione di Madre Teresa non provocherà nessuna tensione tra Cina e Vaticano (come avvenne nel caso della canonizzazione dei 120 martiri cinesi nell'ottobre 2000), perché Madre Teresa è una figura di rilievo mondiale che molti cinesi, cattolici e no, conoscono.
Un'altra personalità interpellata da UcaNews, padre Zhao Jianmin di Pechino, direttore del Centro Stampa Sapientia, ha però precisato che - a suo parere - la Cina non farà nulla per dare enfasi alla beatificazione. Molti cattolici in Cina - ha aggiunto - conoscono Madre Teresa a motivo del Nobel per la pace e per il suo servizio ai più poveri tra i poveri, ma pochi dispongono di conoscenze dettagliate sulla sua beatificazione.
Entrambi, sia Binzhang che Jianmin, hanno tentato di informare i cattolici della Cina continentale circa la figura di Madre Teresa sotto il profilo spirituale. Padre Huang, ad esempio, ha presentato la vita della futura beata ai suoi parrocchiani tramite un video compact disc (Vcd) e una serie di biografie, mentre alcune editrici legate alla Chiesa, come quella di Pechino, hanno tradotto libri sull'opera e l'insegnamento di Madre Teresa.
Il Centro editoriale Sapientia ha pubblicato due libri su Madre Teresa. Il primo "Love: Quotes of MT in India", che gli stesso ha tradotto e pubblicato a fine agosto aveva venduto 4000 delle 5000 copie stampate. L'altro, "Amare Gesù", è stato tirato in 5000 copie, già esaurite, e si sta procedendo alla ristampa.
Ma, come detto, Madre Teresa non è certo sconosciuta ai cinesi. A riprova della sua notorietà in Cina basterà aggiungere - ad esempio - che il suo nome è uno dei 7000 che appaiono nel "Dizionario dei personaggi del mondo contemporaneo", pubblicato dall'agenzia stampa Xinhua nel 1988. Pubblicazione di questo genere sono disponibili nelle librerie non specializzate di tutto il Paese.
Padre Liu Minjian, di Nanchang, nella provincia centrale dello Jiangxi, richiama l'incontro del 1993 con Madre Teresa e sister Nirmala (l'attuale superiora delle Missionarie della carità) nel seminario di Shanghai, dove lui si trovava allora come giovane seminarista. Come ha spiegato ad UcaNews, "fu molto impressionato dalla semplicità e dall'umiltà della suora, che indossava semplici sandali. Manifestò un temperamento eccezionale - sottolinea padre Liu -. Si poteva sentire che ella era interamente dedita a Dio". L'incontro terminò con un incoraggiamento ai seminaristi da parte dell'anziana suora. Oggi padre Liu è parroco alla chiesa di Yehu. I suoi parrocchiani sanno poco di Madre Teresa e così il sacerdote si sta dando da fare per presentare adeguatamente questa "grande figura del tempo moderno".
Le Missionarie della Carità - è noto - non sono presenti nella Cina continentale. Ma la testimonianza della Madre, in qualche misura, è ancor oggi riproposta da un gruppo di suore, Missionarie dei servizi della carità di Teresa, che, stabilitesi nel 1999 nella diocesi di Taizhou, hanno adottato Madre Teresa come modello. Il loro convento, nella provincia dello Zhejiang, nella Cina orientale, sta pensando - informa UcaNews - di organizzare una commemorazione per la sua beatificazione. Suor Zhou Fangai, membro della comunità, ha detto che le 10 suore del convento seguono l'esempio di Madre Teresa ogni giorno. "Siamo mosse dalle sue stesse aspirazioni e vogliamo lei come modello". Essendosi ispirate alle Missionarie della carità, a servire come loro fanno, hanno scelto anche abiti che richiamano la "divisa" delle suore di Madre Teresa, con tre strisce blu sul velo. Ma le suore del convento indossano l'abito solo nei giorni di festa importanti per la Chiesa.
Suor Zhou precisa che il suo convento non è formalmente collegato con Madre Teresa e sister Nirmala, colei che ha preso il posto di Madre Teresa, ha confermato, in una lettera autografa del 28 novembre 2000, che non si tratta di una filiazione delle Missionarie della carità. In quella lettera suor Nirmala scrive: "È molto bello che queste giovani donne siano state ispirate a seguire i passi della nostra Madre e offrire se stesse a Dio in una vita di preghiera e servizio ai più poveri dei poveri. Certamente terremo loro nel novero delle nostre preghiere", aggiunge la superiora delle Missionarie della carità. "Noi continuiamo a pregare che si possa dare attuazione al desiderio di Madre Teresa un giorno e si possa aprire una fondazione delle Missionarie della carità in Cina".
Del "sogno cinese" è tornata di recente a parlare sister Nirmala. Lo scorso 5 settembre, sesto anniversario della morte della Madre, parlando con un gruppo di giornalisti, la superiora generale delle Missionarie della carità ha detto che se l'ultimo sogno di Madre Teresa di aprire una casa di sue suore in Cina non si è ancora realizzato, "potrebbe accadere". Pur senza avventurarsi in previsioni temporali, ha aggiunto che la congregazione lavora ancora a concretizzare tale progetto. Le suore non sono ancora state invitate in Cina, ma "potrebbe succedere", ha concluso pur senza fornire dettagli di sorta.
Val la pena di ricordare che Madre Teresa ha compiuto nella sua vita due viaggi in Cina: nel 1985 e nel 1993. Nel primo viaggio la Madre visitò la Cina insieme con sister Dorothy, la superiora delle MC di Hong Kong, Giappone, Corea del Sud e Taiwan. Un anno dopo ella espresse formalmente il desiderio di aprire una casa in Cina al cardinale Agostino Casaroli, allora segretario di Stato vaticano.
Quanto a suor Nirmala, toccò a lei accompagnare Madre Teresa in occasione del secondo viaggio, nell'ottobre 1993, quando Madre Teresa sperava concretamente di inaugurare una presenza in terra cinese. La visita ebbe luogo un mese dopo che la fondatrice delle MC annunciò: "Devo andare in Cina, il Santo Padre lo vuole".
A titolo di cronaca: la Cina fu (insieme con la Russia) uno dei maggiori Paesi che non mandò delegati in India in occasione del funerale della Madre nel 1997. I rappresentanti cinesi inviarono un messaggio di condoglianze tramite l' ambasciata indiana a Pechino.
(traduzione e adattamento a cura di Gerolamo Fazzini)
28/10/2003
06/02/2018 11:52