Madhya Pradesh: fondamentalisti indù attaccano i cristiani (anche) dentro casa
Mumbai (AsiaNews) - Due nuovi incidenti anticristiani in Madhya Pradesh mostrano l'ultima "tendenza" tra i fondamentalisti indù: oltre a portare false accuse di conversioni forzate, gli aggressori attaccano i fedeli nell'intimità di una casa privata. Eppure, come nota ad AsiaNews Sajan George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), "per il nostro Codice penale pregare in casa non è un reato". Gli attacchi sono avvenuti il 16 e il 18 febbraio scorsi contro due diverse comunità pentecostali.
Tre giorni fa membri del Bajrang Dal (gruppo ultranazionalista indù) sono piombati nell'abitazione del cristiano Hiralal (villaggio di Roshni). Gli attivisti hanno pestato il rev. Iliyas Buck, che conduceva una lettura biblica, e hanno chiamato la polizia. Gli agenti lo hanno condotto in centrale per registrare un'accusa di conversioni forzate, lasciandolo andare qualche ora dopo.
Il 16 febbraio, nel villaggio di Gulai, nazionalisti indù del Bajrang Dal e della Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss) hanno interrotto un incontro di preghiera e picchiato il rev. Isaac. Nella notte lo hanno portato a Khalwa, dove è ripreso il pestaggio. Alla fine gli aggressori lo hanno consegnato alla polizia, che lo ha tenuto in cella per una notte.
Sebbene la Costituzione indiana garantisca piena libertà di culto, episodi del genere sono molto frequenti. Secondo Sajan George quanto accaduto in Madhya Pradesh "riflette una mancanza di volontà politica di fermare i responsabili di simili attacchi". Al contrario, "bisognerebbe indagare sulle attività di gruppi militanti armati come il Bajrang Dal, la Rss e il Vhp [Vishwa Hindu Parishad, ndr], secondo l'Unlawful Activities (prevention) Act 1967". Questa legge mira a fermare tutte le associazioni impegnate in attività illegali che rappresentano una minaccia diretta all'integrità e alla sovranità dell'India.