Ma Ying-jeou alla conquista della Cina e dei suoi oppositori
In progetto una zona di libero scambio nel sud dell’isola. Taiwan potrebbe diventare un hub per tutto l’estremo oriente. Investimenti al sud per stornare voti all’opposizione. Le elezioni presidenziali sono “il miglior dono” di Taiwan alla Cina popolare.
Kaohsiung (AsiaNews) – Il presidente Ma Ying-jeou ha dichiarato che molto presto vi sarà una zona di libero scambio nel sud di Taiwan per rafforzare i suoi legame con le zone economiche del Trans-Pacifico.
Visitando un tempio buddista vicino a Kaohsiung, Ma ha detto che “per seguire il corso dell’integrazione economica della regione, il governo sta spingendo per il libero scambio, nella speranza che Taiwan possa entrare nella Trans-Pacific Partnership (TPT) entro 10 anni”.
La TPT è un nuovo patto regionale di commercio all’interno dell’Apec (Asia Pacific Economic Cooperation). Aprendo alcune zone di libero scambio sul’isola – con conseguente flusso di capitali e di beni senza tasse – Taiwan potrebbe integrarsi sempre più nelle economie dell’estremo oriente.
Nei prossimi anni Taiwan progetta di diventare un hub per tutte le economie del Pacifico, sfruttando gli ottimi rapporti economici e facilitazioni con la Cina, conquistati proprio dalla politica di Ma.
La scelta del sud come area di libero commercio sembra però essere dettata dal tentativo di strappare voti ai suoi oppositori. Lo scorso 14 gennaio, Ma ha riportato la vittoria alle elezioni presidenziali, con l’appoggio dei grandi imprenditori. Il sud invece è tradizionalmente più vicino al Dpp (Partito democratico progressista).
Parlando oggi a Pintung, nell’estremo sud, Ma Ying-jeou ha detto che, sebbene nella città egli abbia ricevuto meno voti della sua oppositrice, Tsai Ing-wen, egli non dimenticherà lo sviluppo di quell’area.
Centinaia di milioni di cinesi della Cina popolare hanno seguito via internet le elezioni a Taiwan, unico pezzo di Cina dove vige una piena democrazia. Ma Ying-jeou ha detto che quelle elezioni presidenziali sono “il dono migliore” ai cinesi per il nuovo anno: “Le elezioni pacifiche, questo segno di democrazia che prende piede e porta frutto in terra cinese, li farà sperare che questo avverrà anche nella Cina popolare”.
Visitando un tempio buddista vicino a Kaohsiung, Ma ha detto che “per seguire il corso dell’integrazione economica della regione, il governo sta spingendo per il libero scambio, nella speranza che Taiwan possa entrare nella Trans-Pacific Partnership (TPT) entro 10 anni”.
La TPT è un nuovo patto regionale di commercio all’interno dell’Apec (Asia Pacific Economic Cooperation). Aprendo alcune zone di libero scambio sul’isola – con conseguente flusso di capitali e di beni senza tasse – Taiwan potrebbe integrarsi sempre più nelle economie dell’estremo oriente.
Nei prossimi anni Taiwan progetta di diventare un hub per tutte le economie del Pacifico, sfruttando gli ottimi rapporti economici e facilitazioni con la Cina, conquistati proprio dalla politica di Ma.
La scelta del sud come area di libero commercio sembra però essere dettata dal tentativo di strappare voti ai suoi oppositori. Lo scorso 14 gennaio, Ma ha riportato la vittoria alle elezioni presidenziali, con l’appoggio dei grandi imprenditori. Il sud invece è tradizionalmente più vicino al Dpp (Partito democratico progressista).
Parlando oggi a Pintung, nell’estremo sud, Ma Ying-jeou ha detto che, sebbene nella città egli abbia ricevuto meno voti della sua oppositrice, Tsai Ing-wen, egli non dimenticherà lo sviluppo di quell’area.
Centinaia di milioni di cinesi della Cina popolare hanno seguito via internet le elezioni a Taiwan, unico pezzo di Cina dove vige una piena democrazia. Ma Ying-jeou ha detto che quelle elezioni presidenziali sono “il dono migliore” ai cinesi per il nuovo anno: “Le elezioni pacifiche, questo segno di democrazia che prende piede e porta frutto in terra cinese, li farà sperare che questo avverrà anche nella Cina popolare”.
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